Davide Nejoumi, 23 anni, è uno studente di Ingegneria Aerospaziale all’Università La Sapienza di Roma. Da Aprile 2021, Davide, è anche CEO di Delta Space Leonis. Si tratta di una startup legata al mondo aerospaziale, la sua più grande passione, e quella del giovane team del suo progetto, insieme al quale sta lavorando a un programma ambizioso. Alla fine del 2023, infatti, Davide e il suo team, assisteranno al lancio in orbita – con SpaceX, l’azienda di Elon Musk – di uno dei satelliti da loro prodotti.
La startup
Delta Space Leonis nasce ufficialmente nel 2021. Davide Nejoumi, il suo fondatore, spiega: “È una startup nata grazie a un bando regionale intitolato ‘Impresa Formativa’. Il bando che ho fatto io era dedicato solamente ai vincitori di un precedente bando intitolato ‘Torno Subito’”.
Dopo l’esperienza con “Torno Subito”, che lo ha portato a Shanghai, Davide è tornato a Roma, dove, dunque, ha avuto accesso al bando “Impresa Formativa”. Questo gli ha permesso di presentare la sua idea di startup. Dopo un anno dalla presentazione del suo progetto, nel novembre del 2020, la graduatoria lo ha decretato vincitore del bando. “Ma era solo l’inizio – spiega il giovane fondatore – ad aprile 2021 ho costituito Delta Space Leonis a livello legale, ma siamo partiti solo il 25 ottobre 2021, quella è la data ufficiale dell’inizio del progetto”.
“Il nome è particolare – spiega ancora – Delta Space Leonis deriva da un insieme di cose. ‘Delta’ richiama il nome Davide. Io sono nato il 6 agosto, sotto la costellazione del Leone e, anche se io non credo nell’astrologia, la costellazione del Leone è formata da diverse stelle: Alfa Leonis, Beta Leonis e, appunto, Delta Leonis. Però Delta Leonis è il nome della stella, e la gente non capiva a primo impatto di cosa si stesse parlando, allora ho aggiunto ‘Space’”.
Il team e i loro satelliti
La Delta Space è una startup di piccole dimensioni, ma con un team le cui competenze si bilanciano perfettamente. “Siamo partiti in tre – racconta ancora il giovane CEO – (la cosa particolare è che tutti e tre ci chiamiamo Davide): una componente 100% teorica da una parte, dall’altra una componente 100% pratica, e io nel mezzo”.
Ad oggi il team si è allargato, fino ad arrivare a 6 persone, tra queste una componente informatica, una economica, e un’ulteriore componente ingegneristica. Insieme si occupano di produrre dei satelliti PocketQube. “Sono dei satelliti che puoi mettere in tasca – spiega ancora il fondatore della startup – perché sono cubetti da 5 cm per lato. Quello che prima mettevi in un satellite enorme, grande quanto una macchina, adesso lo puoi mettere benissimo anche in un satellite che sta sulla scrivania. È una cosa fondamentale, perché l’unico costo per arrivare nello spazio è il peso, più pesa il satellite più carburante serve. La leggerezza permette di abbattere i costi di lancio”.
L’incontro con SpaceX
Cinque mesi dopo l’inizio del progetto, per la startup è arrivato il primo accordo internazionale. “Abbiamo chiuso un accordo con una società indiana – spiega infatti Davide -, loro si chiamano To Space, e vengono dalla regione di Tamil Nadu. Avevano il lancio con SpaceX, ma non avevano l’esperienza per poter fare il satellite, da qui nasce la collaborazione”.
Il satellite andrà in orbita l’anno prossimo, con Falcon9 di SpaceX – la società di Elon Musk – e servirà, in sostanza, per fare comunicazioni. “Stiamo per iniziare la campagna di test – spiega ancora il fondatore – il prototipo è praticamente pronto, la campagna prevede anche un lancio stratosferico, quindi con un pallone sonda che andrà nella stratosfera, per poi riatterrare sulla Terra con un paracadute, restituendo il satellite, in modo da poterci permettere di capire se a livello strutturale ha retto. Molto probabilmente qualcosa andrà male, ma speriamo vada male adesso piuttosto che nello spazio, perché l’affidabilità nello spazio è la prima cosa”.
Il futuro di Delta Space Leonis
SpaceX è solo uno dei tanti gradini che i giovani componenti del team Delta Space si pone di salire. Davide, infatti, conclude: “Vogliamo essere un punto di riferimento per tutte quelle realtà che hanno bisogno di accesso allo spazio a basso costo: pensi all’accesso economico allo spazio, pensi a Delta Space Leonis. Non solo l’accesso economico dello spazio, ma anche interplanetario”.
Marilisa Di Crosta