I militari, dopo accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, attraverso l’esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio con quelli forniti dal Comune di residenza, hanno scoperto che gli undici soggetti avevano fornito dichiarazioni relative a una residenza in Italia da 10 anni, ma non era vero. Eppure in questo modo sono riusciti a percepire il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni.
Gli esiti dei controlli sono stati comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per l’interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite per un totale di 39.429 euro.
Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parte di soggetti che non versano nelle condizioni di percepire il reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono lo scopo del beneficio.