Dopo aver ascoltato le parti in udienza, i giudici di Palazzo Spada hanno deciso di confermare la sentenza del Tar che chiedeva di rivotare in 22 sezioni di Latina. Spiega il Consiglio di Stato: “.…riscontrate, in numerose sezioni, violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche, da far emergere un quadro di generale inquinamento del voto, che ne alteri in modo oggettivo la genuinità e soprattutto renda impossibile, con valenza assorbente ogni ulteriore considerazione, ricostruire l’effettiva volontà del corpo elettorale interessato”
In base a questa decisione resta dunque alla guida del capoluogo pontino il commissario Carmine Valente.
E in 22 sezioni si tornerà al voto il 4 settembre prossimo. Le sezioni contestate sono: nn. 24, 40, 44, 60, 64, 68, 69, 73, 75, 76, 81, 83, 85, 86, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 109, 110.
I risultati di queste sezioni verranno sommati poi a quelli ottenuti ad ottobre scorso nelle sezioni che non sono state contestate.
In pratica la coalizione che sostiene Zaccheo spera di poter superare il 50% dei voti, a cui il candidato sindaco di centrodestra si era avvicinato molto (48,30%), per poter dichiarare eletto sindaco già al primo turno Vincenzo Zaccheo.
E il ballottaggio?
Se invece si conferma che i due candidati devono andare al ballottaggio diventa un ulteriore problema di interpretazione. La questione del ballottaggio infatti è molto particolare. In realtà il Tar, e il CdS lo ha confermato, non ha annullato l’esito del ballottaggio. Quindi se alle elezioni in 22 sezioni resta confermato che né Coletta né Zaccheo raggiungono il 50 per cento, varrebbe il risultato del ballottaggio di ottobre 2021. E questo potrebbe essere un motivo di ulteriore ricorso al Tar da parte del centrodestra.