Dalla mattinata del 5 agosto i residenti del Villaggio Ardeatino, privi da sempre di rete idrica e fognature pubbliche e impossibilitati a bere quella dei pozzi privati inquinati dalla discarica, sono senza acqua potabile.
Negli ultimi mesi e nei giorni precedenti il rifornimento idrico potabile veniva garantito con autobotti alle decine di famiglie che non si possono permettere di spendere migliaia di euro per depurare l’acqua dei pozzi.
“E’ semplicemente indecente che il nuovo sindaco di Ardea, dopo aver promesso che avrebbe mantenuto il rifornimento almeno fino ad ottobre davanti a 30 residenti dei villaggi, abbia invece fatto chiudere i rubinetti senza alcun preavviso, senza uno straccio di alternativa pronta”, spiega il coordinamento dei residenti. “E’ altrettanto indecente che qualche arrogante consigliere della nuova giunta non perda occasione per minimizzare il numero delle famiglie interessate all’acqua, preoccupandosi più del costo del servizio che del dovere di assicurare a quelle famiglie la continuità di fruizione di questo bene primario ed essenziale”.
“Ricordiamoci che fu proprio la ASL che, a seguito di analisi ad un pozzo, intimò alla precedente amministrazione di portare acqua potabile ai residenti. Sono anni che si alternano i sindaci e nulla cambia a parte le solite promesse elettorali finite nel nulla. A cominciare dai balletti inconcludenti e dilatori tra Comune e società Idrica che bloccano da anni l’avvio delle procedure per affidare ad Acea la rete idrica pubblica, per finire col cantiere fantasma che si doveva insediare mesi fa per allacciare finalmente le fognature al depuratore, ma che resta
vergognosamente al palo. Tutto questo è inammissibile: in piena estate torrida far restare senza acqua potabile decine di famiglie promettendo fantomatiche fontanelle di cui non si sa neanche quando verranno installate”.
L’amministrazione ha incontrato i residenti, sindaco in testa: “L’amministrazione non ha i soldi. Entro settembre firmeremo con Acea per il passaggio della rete, inizieranno gli investimenti da Montagnano”.
