Archiviata l’inchiesta che era stata aperta a carico dell’ex sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, e di un ufficiale della polizia locale, accusati di omissione di atti d’ufficio per i mancati controlli alla “Eco X” prima che il 5 maggio 2017 esplodesse il rogo da cui si sprigionò una nube tossica che minacciò anche Roma. Chiuse le indagini preliminari e ascoltati i due indagati, il sostituto procuratore Luigi Paoletti ha ritenuto che non vi fossero margini per esercitare l’azione penale e il procedimento è stato archiviato dal gip del Tribunale di Velletri, Emiliano Picca.
Per il magistrato vi sono state omissioni, ma non la “coscienza e volontà” di omettere atti d’ufficio, vi sarebbe stata una “grave negligenza”, ma non il dolo. Fucci e l’ufficiale della polizia locale non rischiano così più un rinvio a giudizio, ma rischiano comunque una stangata. Il 3 novembre 2016 il Comitato di quartiere “Castagnetta Cinque Poderi” presentò un esposto denunciando le montagne di rifiuti ammassati nei piazzali della Eco X. Fucci, in base alle indagini svolte dai carabinieri, girò l’esposto alla polizia locale e poi, secondo il sostituto procuratore Paoletti, non si interessò più al caso.
L’ufficiale della polizia locale, dopo aver contattato Asl e Noe, non avrebbe invece informato l’ufficio ambiente e per sei mesi non avrebbe eseguito sopralluoghi. Per il magistrato, si è trattato di “una condotta omissiva colposa”, ma appunto senza che vi sia stato dolo. Nel chiedere l’archiviazione, il sostituto Paoletti ha però specificato che “sarà data comunque comunicazione alla Procura regionale della Corte dei Conti per le valutazioni di competenza in relazione al danno erariale arrecato al Comune di Pomezia e allo Stato, oltre che alla collettività, che hanno dovuto sostenere ingenti costi per la preliminare bonifica del sito oggetto di incendio e inquinamento ambientale, fermi restando eventuali profili di responsabilità da far valere nelle opportune sedi civilistiche”.