In tutta l’Unione Europea i prodotti tessili, per essere posti in vendita al consumatore finale, devono riportare un’etichetta che indichi la composizione fibrosa e che presenti caratteristiche di durevolezza e visibilità.
Tutti gli oltre 50 capi rinvenuti nelle molteplici spedizioni ispezionate dai funzionari si sono rivelati privi di etichetta conforme ai requisiti e privi di indicazioni circa l’identità e gli estremi del produttore, come invece richiesto dal codice del Consumo.
La merce è stata sequestrata in via amministrativa e inviato dettagliato rapporto alla Camera di Commercio competente per le violazioni in detta materia, che prevedono l’applicazione di sanzioni che variano da 3.000 euro a 20.000 euro per l’omessa etichettatura sulla composizione dei prodotti tessili e da 1.500 euro a 30.000 euro per l’omessa indicazione dell’identità e degli estremi del fabbricante.
Peraltro, alcuni dei capi fermati riportavano indicazioni tali da fare riferimento fraudolento all’italianità del design, configurando così il reato che prevede il sequestro penale della merce e invio del rapporto all’Autorità Giudiziaria competente.