Anche nel 2013 l’aria nel Lazio è stata per molti giorni irrespirabile per la concentrazione media delle polveri sottili PM10. Nelle tredici centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa Lazio posizionate nella Capitale sono stati registrati 350 sforamenti. I dati sono stati resi noti stamattina in occasione della partenza del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio spiega che «il traffico impazzito è il principale responsabile di questa situazione di grave allarme».
A Roma le centraline Francia e Tiburtina hanno raggiunto ben 41 giorni di superamento del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili PM10. A Tiburtina pesa anche il dato sul biossido di azoto, per il quale è stato superato con 21 ore il limite di legge delle 18. Poco sotto, con 40 superamenti si piazzano Cinecittà e Preneste, con 39.
La situazione nel resto del Lazio è altrettanto allarmante ma rispetto alle altre province a Latina dati meno allarmanti. La provincia di Frosinone è la più inquinata con 463 sforamenti, segue Ceccano con 97, Alatri con 65, Cassino con 63 e Ferentino con 53. A Colleferro 84. 22 i superamenti a Rieti e 20 a Civita Castellana in provincia di Viterbo. In provincia di Latina la centralina di Via Torquato Tasso a Latina sfora per 18 giorni in un anno e Latina Scalo per 13.