Le indagini hanno consentito di appurare che i due indagati, nel corso del tempo hanno concesso credito nei confronti di 8 persone, facendosi promettere interessi usurai fino al 202% annuo e nei confronti di ulteriori 13 beneficiari ed esercitando abusivamente l’attività finanziaria.
In particolare, attraverso il meccanismo del cd. “passaparola”, soggetti bisognosi si rivolgevano ai due indagati ai quali restituivano in rate, settimanali o mensili, il capitale illecitamente “prestato” e la quota di interessi richiesti sullo stesso.
Sulla base degli elementi di prova raccolti, il Gip ha ritenuto raggiunta la gravità indiziaria in ordine ai delitti contestati, a testimonianza dell’efficacia dell’azione svolta dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Roma contrasto del fenomeno dell’usura, odiosa pratica criminale che tende a far ottenere ingenti guadagni, sfruttando lo stato di bisogno di soggetti in grave difficoltà.
Nel corso delle perquisizioni effettuate presso le abitazioni degli indagati sono stati, inoltre, rinvenuti e sequestrati 3.000 euro in contanti e 2 orologi di pregio.