È in libreria da alcuni giorni il libro “Andavamo in vacanza a Torvajanica”, edito da Controluce Edizioni, nato dalla collaborazione tra il giornalista Maurizio Bocci e un numeroso gruppo di amici di Albano Laziale, Castel Gandolfo, Pomezia e Torvajanica.
Il libro verrà presentato sabato 10 dicembre alle ore 17,30 nella Sala delle Vedute del Museo Diocesano di Albano Laziale.
L’idea di pubblicare un libro su Torvajanica, nata un anno fa da un gruppo di persone over 60 di Albano Laziale, nasce dalla volontà di far sì che i ricordi legati ad una Torvajanica che non esiste più non andassero perduti. Perché, quando dopo gli anni bui della guerra iniziò il lungo periodo di benessere e gli italiani cominciarono a concepire l’abitudine di andare in vacanza nei mesi estivi, Torvajanica divenne il luogo privilegiato di villeggiatura delle famiglie di Albano Laziale e più in generale dei Castelli Romani.
Un periodo irripetibile, proseguito per più di trent’anni, durante il quale bastava poco per essere felici lì, all’interno di quelle umili dimore chiamate “baracche” nelle quali si respirava aria di semplicità e di comunione con le altre famiglie che occupavano le casette adiacenti.
Torvajanica e il suo territorio
Un grande parco dei divertimenti, con la macchia mediterranea (il famoso tomboleto), che era la sede di mille giochi, così come la grande spiaggia bianca e il mare incontaminato, ricco di telline e di pesci. Un mondo ormai scomparso, ma che è rimasto indelebile nei ricordi della gente dei Castelli Romani nonostante siano passati settant’anni. È nato così questo progetto innovativo di scrittura collettiva al hanno collaborato più di quarantacinque persone con i loro ricordi, sia scritti che verbali, frutto di decine di interviste e con le immagini ingiallite di vecchie foto degli anni Cinquanta e Sessanta.
Il libro contiene ventisei racconti, di cui tredici scritti da Maurizio Bocci, responsabile anche del progetto editoriale, mentre gli altri tredici sono stati elaborati da: Elena Allegrini, Mario Ascensi, Pierpaolo Chiarini, Fiorella Del Manso, Maria Rita Fattorini, Claudia Montano, Stefania Muzi, Aldo Onorati, Giovanni Ripani e Mario Tomassi.
Ma questo non è soltanto un libro di ricordi. È anche, e soprattutto, un riconoscimento a tutte quelle persone che, con il loro sacrificio, il loro impegno, in pochi anni sono riusciti a trasformare una landa desolata in una delle località turistiche italiane più alla moda degli anni che vanno dal dopoguerra fino agli anni ottanta.
Oggi, ci troviamo di fronte ad un centro urbano di 17.000 abitanti che durante l’estate ospita 70.000 villeggianti, ma pochi sanno che Torvajanica è nata grazie alla caparbietà di un gruppo di pescatori di Minturno che nei primi anni Trenta si trasferirono qui con le loro famiglie formando il primo nucleo abitato di Torvajanica. Un grande esempio di coraggio e caparbietà, caratteristica propria degli italiani che di fronte a situazioni drammatiche, trovano una via d’uscita grazie alla loro inventiva e spirito di sacrifico.
Così nel libro, oltre ai ricordi dei villeggianti, c’è il racconto della migrazione dei pescatori di Minturno; del delitto Montesi, che rese famosa questa sconosciuta località balneare; degli imprenditori che hanno fatto la storia di Torvajanica, come Biagio, Corsetti, Schiano e tanti altri; le storie dei pescatori locali, tra telline, lampare e sciabicate con i villeggianti; i racconti dei personaggi del jet set internazionale – che recitavano all’interno degli stabilimenti cinematografici di Dino de Laurentis (oggi Cinecittà World) – e della dolce vita romana che in estate si trasferivano a Torvajanica; le vicende del Villaggio Tognazzi e del torneo di tennis lo “Scolapasta d’oro”; per finire con la demolizione delle “baracche” che segnò la fine di un’epoca.
“Andavamo in vacanza a Torvajanica” è quindi un libro di ricordi, ma non solo, anche di emozioni, curiosità, tradizioni, passioni e tanto di più in un racconto corale che siamo sicuri riuscirà a stupire e, magari anche commuovere, i suoi lettori.
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