Di fatto il gruppo, che in consiglio comunale è composto dallo stesso Moroni e da Massimo Bortolameotti, pur non dicendolo apertamente passa all’opposizione.
«Inutili si sono dimostrati negli ultimi mesi i tentativi di stimolare e migliorare l’azione amministrativa, anche attraverso critiche costruttive le quali sono sempre state considerate come un attacco all’attuale gestione», si legge nella nota sottoscritta da Principi, Moroni e Bortolameotti.
«L’intero gruppo ha preso atto di essere divenuto un ospite scomodo e quindi contrariamente a coloro che hanno inseguito e ottenuto incarichi, pur avendo perso le elezioni, Unione civica che le elezioni ha contribuito a vincerle li lascia». Chiaro il riferimento a Giorgio Giusfredi, Davide Zingaretti e Vincenzo Giovannini, eletti all’opposizione e ora parte integrante della maggioranza, il primo in giunta e gli altri due in consiglio comunale.
Il comunicato non risparmia critiche ad alcuni colleghi («Unione civica a differenza di altre forze politiche che compongono la maggioranza ha sempre votato in Consiglio comunale a sostegno della maggioranza ma questo non conta in politica», scrivono) e ricorda come «Negli ultimi mesi von vi è stata condivisione sui temi pregnanti e urgenti per la città».
Dalla questione Cave al decreto del presidente della Provincia sull’individuazione dei siti per la discarica pontina, passando per la Progetto Ambiente e il rinnovo del contratto da 65 milioni di euro in 5 anni, che provocherà l’aumento della Tari nel 2024 «mentre per il 2023 si sono trovate le risorse, che fatalità». Poco conveniente, nell’anno delle elezioni comunali, aumentare le tasse.