Alla fine, incontri, proteste e mediazioni hanno avuto il loro effetto e, dopo settimane di polemiche, assemblee e manifestazioni da parte di molti genitori e di confronti tra famiglie e amministratori, il Comune di Ardea ha rimodellato a metà ottobre le fasce di contribuzione a carico delle famiglie del servizio di refezione scolastica, ancora regolate secondo l’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente).
La giunta guidata dal sindaco Luca Di Fiori ha infatti approvato un nuovo sistema tariffario per le mense scolastiche, aumentando il numero delle fasce Isee e allargando il limite per il contributo maggiore, portato da un Isee superiore a 7500 euro a un Isee superiore a 15001 euro. «Abbiamo messo in atto – spiegano in una nota congiunta il sindaco Luca Di Fiori e l’assessore ai Servizi educativi Nicola Petricca – una rimodulazione delle fasce di reddito per venire incontro ulteriormente alle esigenze delle famiglie. Sono già riaperti i termini per la presentazione dell’Isee ed è possibile, presso l’ufficio Servizi educativi di via Crispi, chiedere la rateizzazione anche del pregresso. È fondamentale, infatti, per coloro che vogliono usufruire del servizio di refezione scolastica, che venga prima regolarizzata la propria posizione con il pagamento degli anni precedenti».
Nel dettaglio, le nuove fasce (e i nuovi costi) sono le seguenti: con Isee da 0 a 3000 euro si pagherà 1,50 euro a pasto, da 3001 a 6000 2,50 euro, da 6001 a 10000 3,50 euro, da 10001 a 15000 3,75 euro e da 15001 in su, il costo sarà di 4,56 euro a pasto. In caso di altri minori dello stesso nucleo familiare, a questi sarà applicato il 50% della tariffa, mentre gli alunni- utenti presi in carico dai servizi sociali per situazioni delicate o gravi godranno dell’esenzione totale. Un punto importante sarà controllare la regolarità dei pagamenti, visto che negli scorsi anni sono stati tantissimi coloro che non hanno pagato il servizio: «È fondamentale – aggiungono Di Fiori e Petricca – sviluppare una coscienza cittadina per mettere in condizione i meno abbienti di usufruire dei servizi: chi ha di meno paga meno, chi ha di più paga qualcosa in più, ma tutti devono essere in regola con i pagamenti e stiamo già riscontrando un incremento delle entrate per il servizio mensa».