Il provvedimento firmato dal sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini segue l’ispezione dello scorso 18 gennaio dei Nas e degli agenti della polizia locale di Ardea: furono trovati 15 anziani, oltre a una 16enne e la madre reduce di una malattia infettiva. Un uomo di 72 anni gravemente malato fu portato in ospedale, ma era morto pochi giorni dopo.
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L’attività diceva di operare come co-housing, ma le persone che vi vivevano non erano autosufficienti: era a tutti gli effetti una Rsa. Ora si attende lo sgombero.
È molto sottile il confine tra casa di riposo e co-housing, vale a dire la coabitazione di più anziani per pagare meno spese di gestione della casa: è proprio su questo che ora si stanno svolgendo gli approfondimenti. Per gestire una casa di riposo servono autorizzazioni e personale qualificato, cosa che nella villetta mancava. L’affittuaria della villetta, che riscuoteva i soldi delle “rette” degli anziani, sta invece battendosi sul concetto di co-housing. Estranea alla vicenda la proprietaria dell’immobile.
C’era già stata una prima ordinanza che aveva imposto ai gestori della struttura di pulire e ripristinare entro massimo otto giorni lo stato iniziale dei luoghi interni ed esterni della casa, dove erano presenti rifiuti di ogni tipo tra abiti sporchi, pannoloni, materiale di risulta e rifiuti ingombranti.
Da dopo il blitz sono stati eseguiti due sopralluoghi per verificare l’avanzamento dei lavori e lo sgombero degli anziani ospiti, a quanto pare eseguiti in piccola parte e in maniera sommaria.