LE DUE ARRESTATE
Una delle due donne, 51enne di Aprilia, giostraia originaria di Arezzo, era stata condannata a 11 anni in appello per omicidio, ma in carcere restò solo un anno, in quanto madre di diversi figli. La complice, 30enne originaria di Campobasso, è anch’essa residente ad Aprilia.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è stata avviata a seguito di una rapina avvenuta il 9 settembre 2022 nei confronti di un novantenne, in zona Bravetta.
Nella circostanza una donna, dopo aver avvicinato con una scusa l’anziano in strada ed averlo convinto a rientrare a casa in sua compagnia, lo avrebbe narcotizzato con una bevanda contenente, probabilmente stupefacente o altro narcotico, e, approfittando del suo stato di confusione gli portava via il bancomat, i soldi in contante e il telefono cellulare, per evitare potesse chiamare i soccorsi.
L’anziano, probabilmente a causa dell’età e dell’eccessivo uso di narcotico è rimasto assopito a letto per circa due giorni.
10 RAPINE E UN FURTO
A dare l’allarme ai Carabinieri sono stati i familiari, preoccupati poiché non riuscivano in alcun modo a contattarlo. All’interno dell’abitazione della vittima, trovata in completo stato confusionale al punto di non essere in grado di interloquire o riferire circostanze utili alle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere e della Stazione Carabinieri di Roma Bravetta hanno rinvenuto una ricetta medica e lo scontrino di una farmacia della zona dove l’anziano era stato in precedenza.
Passando al setaccio le immagini delle telecamere della farmacia e di altri esercizi commerciali del quartiere i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la fase di adescamento della vittima e ad individuare il veicolo delle indagate.
La successiva fase di indagine, consistita in attività tecniche, analisi del traffico telefonico e telematico, analisi dei sistemi di video sorveglianza degli istituti di credito e attività di osservazione e pedinamento, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico delle due donne indagate in ordine a ulteriori 10 casi di rapina ed 1 caso di furto in abitazione, tutti oggetto di contestazione e posti a fondamento del provvedimento cautelare che è stato a loro notificato, tutti con il medesimo modus operandi.
COSI’ ADESCAVANO GLI ANZIANI
La parte fondamentale dell’azione criminale, come riscontrato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere, era quella dell’adescamento della vittima, attraverso un’attenta attività che poteva durare anche settimane e che spesso si concretizzava con l’offerta di doni (ad esempio durante il mese di dicembre la stella di Natale), finalizzata a carpire la fiducia dell’anziano ed ottenere l’accesso all’interno della sua abitazione.
Le indagate prestavano molta attenzione a far sparire qualsiasi traccia del loro passaggio, compresi i contenitori nei quali veniva disciolto il narcotico somministrato alla vittima.
Il valore complessivo dei gioielli e denaro asportato alle vittime ammonta, complessivamente, a circa 160mila euro. In una delle rapine i Carabinieri sono riusciti a recuperare anche le fedi nuziali sottratte ad una signora ottantenne, che le custodiva gelosamente in ricordo del marito defunto.