I funerali, in una piazza gremitissima, si sono svolti mercoledì 29 marzo alle 15.30 presso la chiesa di San Michele in piazza Roma.
La redazione de Il Caffè si stringe alla famiglia D’Agostino.
Il ricordo del Direttore de Il Caffè
L’ultimo taglio me l’hai fatto con grande difficoltà. Non certo tecnica, ma ogni tanto dovevi sederti, perché ti mancavano le forze. Del resto ero l’ultimo della giornata, mi avevi accettato anche se era oltre il tuo solito orario di lavoro: generoso, come sempre. E mi sentivo un po’ in colpa, perché mi confessavi che non vedevi l’ora di sdraiarti e riposarti. Sei stato sempre sincero e diretto.
Col proprio barbiere, si sa, si chiacchiera un po’ di tutto, ma con te non era mai una chiacchiera banale. Era davvero piacevole passare quella mezz’ora sulla poltroncina rossa. Piacevole e rilassante.
Anche se quell’ultima volta avevamo tralasciato il “solito cazzeggio”. Mi avevi confessato che ormai le cure erano inefficaci e il male avrebbe avuto la meglio molto presto. Rassegnato sì, ma non triste. Poi abbiamo parlato di filosofia, della fisica dei quanti, che ha rivelato come la vita in realtà sia soltanto un’illusione. Avevi addirittura voluto ti mandassi la copertina del libro che ne parlava: “Chissà se faccio in tempo a leggerlo” avevi detto con un sorriso.
Mi ha colpito quando, prima di salutarci, mi hai confessato che ormai ti sembrava di essere uno spettatore esterno della tua vita. Come se la tua anima avesse già lasciato il corpo e tu stessi soltanto osservando da fuori la tua quotidianità. Ho capito che tu credevi veramente nell’anima, e questo ti dava serenità, anche in un momento così drammatico come quello che stavi vivendo.
Mi sono reso conto che quello sarebbe stato l’ultimo taglio che mi avresti fatto. Ci siamo salutati con un po’ di commozione.
Quando una persona muore lasciando così tanti amici vuol dire solo che la sua è stata una bella vita. Davvero una bella illusione. Addio.