La vertenza, che vede il Comune soccombente, nasce nel corso del 2015 ma approda in tribunale nel 2017 per mancato accordo fra le parti. «La società proprietaria dei locali ha notificato all’ente un atto di pignoramento presso terzi al fine di ottenere il vincolo di indisponibilità delle somme oggetto della sentenza di condanna aumentate della metà, per un importo complessivo pari ad € 1.500.000 – spiega Gianfranco Venanzoni – Ad oggi l’immobile in questione risulta ancora nel possesso dell’amministrazione nonostante la statuizione di condanna al pagamento dell’indennità di occupazione pari ad € 8.390 mensili, tuttora decorrenti. L’amministrazione non ha provveduto ad effettuare il rilascio dell’immobile occupato senza titolo» conclude il consigliere comunale de “La scelta concreta” nonché dirigente provinciale del Partito Democratico.
Gianfranco Venanzoni ha quindi richiesto all’ente, tramite l’interrogazione, di produrre: tutti gli atti amministrativi inerenti la questione a partire dal 1 giugno 2015; le modalità con le quali si intende provvedere alla copertura finanziaria dell’importo oggetto della sentenza di condanna emessa nei confronti del Comune di Marino; come si intende giustificare l’esborso mensile di denaro pubblico derivante dall’occupazione dell’immobile in questione, nonostante il mancato utilizzo; se si intende procedere all’esperimento di azioni giudiziarie idonee e necessarie a far valere la sussistenza di eventuali responsabilità per danno erariale o professionale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti dal Comune di Marino.