È stato lo stesso sindaco Lucidi a spiegare nel dettaglio cosa abbia portato l’amministrazione comunale a compiere questa scelta: “C’è stata una fitta corrispondenza tra ente e società riguardo l’inefficacia della Cila presentata, ma questa situazione avrebbe creato ulteriore ritardo nell’esecuzione di interventi che noi riteniamo fondamentali. Quei lavori di rifacimento della condotta si rendono necessari ed urgenti in considerazione delle continue rotture sull’adduzione principale, che negli ultimi giorni stanno accadendo in maniera ripetitiva, con gravi danni e ripercussioni sul servizio idrico alla popolazione, sullo spreco di risorse e risvolti molto seri in materia di percezione di sicurezza ed ordine pubblico da parte di una popolazione ormai esasperata”.
I LAVORI
I lavori in oggetto, quelli di sostituzione della condotta idrica Muti-Petrara, sarebbero da considerarsi di pubblica utilità, in quanto finalizzati alla sostituzione delle infrastrutture esistenti vetuste, oggetto di numerose e continue perdite idriche lungo il tracciato, con gravi dispersioni della risorsa idrica.
La stessa adduttrice idrica è a servizio dell’intero abitato, pertanto i lavori si configurano come intervento strategico ed improcrastinabile per garantire la continuità del servizio idrico dell’intera collettività: “Questo intervento è finalizzato all’eliminazione dell’eventuale condizione di rischio connessa alle numerose perdite idriche delle condotta esistente, che, fino ad oggi, hanno comportato diverse interruzioni idriche dovute alle riparazione continue dei guasti avvenuti a causa delle vetustà e dell’ammaloramento della condotta. Per questo motivo – ha spiegato ancora il sindaco Lucidi – abbiamo deciso di ordinare alla società di eseguire immediatamente i lavori di risanamento e ottimizzazione delle reti idriche anche nelle more dell’ottenimento di tutte le autorizzazione e deroga in materia urbanistica. Il rischio concreto – ha concluso il primo cittadino di Sezze – è che con i tempi burocratici previsti ci si sarebbe avvicinati all’inizio dei momenti più caldi dell’anno, con la possibilità, che abbiamo voluto evitare tramite questa ordinanza, che la situazione degenerasse in una emergenza ancora meno gestibile, con serie ripercussioni sulla cittadinanza”.