Una brutta pagina per la storia del calcio locale. La società, nata nel 2018, ha ereditato un passato calcistico glorioso iniziato nel 1971 e che è arrivato anche a giocare tre campionati di Lega Pro Seconda Divisione, ove il miglior piazzamento è costituito da un terzo posto.
È lo stesso presidente Antonio Pezone che con una lunga lettera pubblicata sul suo profilo social descrive esattamente il suo punto di vista.
La lettera del presidente dell’AC Aprilia Antonio Pezone
“𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗠𝗢𝗡𝗗𝗢 𝗡𝗢𝗡 𝗠𝗜 𝗔𝗣𝗣𝗔𝗥𝗧𝗜𝗘𝗡𝗘 𝗣𝗜𝗨̀ 𝗠𝗔 𝗢𝗥𝗔 𝗩𝗜 𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗔𝗣𝗥𝗜𝗟𝗜𝗔 𝗘 𝗤𝗨𝗔𝗡𝗧𝗢 𝗔𝗖𝗖𝗔𝗗𝗨𝗧𝗢 𝗜𝗡 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗜 𝗔𝗡𝗡𝗜 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗟𝗖𝗜𝗢”
“Sono arrivato alla fine del percorso perché tutte le iniziative, nella vita, hanno un inizio ed una fine. I motivi sono tanti ed elencarli tutti sarebbe difficile. In primis dico che non ho più voglia, non ho più stimoli e la mia grande passione per questo sport è finita. Provo sinceramente nausea e vomito per questo mondo in cui non mi rispecchio più.
Un mondo fatto da illusionisti, decantatori e raschia piotte. Direttori mangia pane a tradimento, allenatori che, pur di sedersi in panchina, foraggiano direttori compiacenti, procuratori truffatori che, pur di piazzare under scarsi grazie all’intervento dei genitori, foraggiano direttori per far entrare i propri figli all’interno di una rosa di prima squadra. In questi anni ne ho viste tante ma ho addirittura assistito ad una rissa di genitori di settore giovanile ed ho dovuto sollecitare l’intervento della forza pubblica. Proprio io che stravedevo per il settore giovanile, mi sono sentito fuori luogo. Istituzioni assenti sia a livello nazionale che locale ma a questo tema vorrei dedicare un ampio spazio fra poco. Posso solo prendere atto della situazione reale e lasciare ad altri la possibilità di fare ciò che non sono riuscito a fare io.
Sono stato criticato dai leoni di tastiera per essere risultato troppo accentratore senza aver dato spazio ai collaboratori e, nonostante non convinto, in realtà ho dato ampio spazio ai vari dirigenti che si sono succeduti. Risultato finale? E’ sotto l’occhio di tutti: un settore giovanile massacrato ed una prima squadra retrocessa. Negli ultimi 4 anni sono servito solo per onorare gli impegni economici, in poche parole elargire denaro per far divertire gli altri. Nel calcio non c’é più nessuna meritocrazia, ci sono direttori che scappano appena si accorgono di essere stati presi con le mani nella marmellata, questa è la verità.
Speravo di dare un contributo per far migliorare questo mondo ma non ci sono riuscito: il calcio è un mondo dove per stare a galla devi stare sotto ricatto di giornalisti e tv private, con i loro personaggi ambigui che ti si avvicinano per avere la sponsorizzazione delle loro tv e manifestazioni e come vieni meno cercano di sfondarti. Finché li foraggi tutto bene, come vieni meno cercano di distruggerti mediaticamente.
Ho ancora in piedi le azioni legali relative alla retrocessione ingiusta dalla Lega Pro: la giustizia è lenta ma arriva, sarà la mia rivincita. Devo fare un appunto all’amministrazione locale e mi riferisco al Comune di Aprilia, dove inizialmente sono stato accolto come il salvatore della patria e poi sfondato da una concessione campestre (COMPRENSIVA DELL’ATTIVITA’ DEL BAR DELLO STADIO). Fino a quando il buon Pasquale De Maio (l’unica persona che salvo) ha mediato, ho cercato di non infierire e adottare il motto “vivi e lascia vivere”.
Poi ho iniziato la battaglia legale e da una loro Pec di revoca di concessione per morosità per € 95.000 (che mi ha causato danni avendo informato anche la FIGC della presunta morosità), arriviamo a fine marzo dove l’ultima Pec dice che miracolosamente la presunta morosità è diventata di € 169,00 (non avevano scalato quote Run For Ever, scomputo bar e lavori eseguiti in parte). A mio avviso a tutt’oggi vanto un credito a favore in quanto alcune fatture di lavori eseguiti non sono state prese in considerazione. Ma qui se ne occuperà la Procura della Repubblica di Latina e di Perugia, andrò fino in fondo per far emergere l’incompetenza sia dei tecnici del Comune (ufficio tecnico) sia dell’Assessore allo Sport.
Hanno convocato la Commissione di Pubblico Spettacolo a quattro giornate dalla fine del campionato (due casalinghe al termine contro Arzachena e Casertana) e sono emerse mancanze per la sicurezza che hanno portato alla chiusura delle tribune 48 ore prima della partita, non tenendo conto delle nostre richieste via pec degli anni passati, continuando a farci giocare con la deroga del Sindaco. E’ palese ed oggettivo il danno arrecato, ma non hanno tenuto conto che ciò che riguardava il nostro onere era in regola con estintori, ripristino luci di emergenza, DVR e piano di sicurezza. Anche per queste problematiche indagheranno le Procure sopra citate.
Bastava poco per far arrivare Aprilia nel calcio professionistico, mi sono accollato debiti delle vecchie gestioni dove sono risultate mancanze di pagamenti oltre all’utenza gas non pagata dal 2004. Ma se vieni attaccato da chi dovrebbe aiutarti, ti devi solo arrendere. Ora la FC Aprilia è a disposizione del Comune in quanto non è più mia intenzione continuare in questo mondo che non mi appartiene.
Lascio con tanto rammarico ma torno ad essere un uomo libero e non più schiavo del sistema. Nonostante tutto vorrei ringraziare il mio amico da sempre che mi ha aiutato in questa avventura nel mondo del calcio Andrea Viola, unica persona competente che sa di calcio, insieme ai direttori Pasquale Foggia e Alessandro Battisti, non a caso direttori che sono nel professionismo, non per ultimo anche Enrico Pagliaroli che ha vissuto questi ultimi 6 mesi ereditando una situazione ormai crollata che ha dimostrato qualità e principi sani, avrà le sue soddisfazioni insieme al segretario Stefano Lumini e all’addetto stampa Valerio D’Epifanio, uniche persone che mi sono state vicino in questo periodo.
Avrei voluto un altro epilogo, ma ora sotto a chi tocca.”
Antonio Pezone