Nel pieno centro dell’androne di accesso ai binari e ai treni oltre 50 chili di materiale sono caduti di netto e solo per miracolo nessuno è rimasto ferito.
E’ evidente una perdita idrica di vaste dimensioni, che non è certamente un problema di qualche giorno. L’infiltrazione si è mangiata il cemento, in prossimità delle grosse lampade che stazionano sul soffitto, ed il cedimento è stato repentino e improvviso. Se fosse accaduto alle 7, quando i pendolari prendono il treno, o all’ora di punto del ritorno, si poteva creare una situazione gravissima.
Subito dopo il crollo ferrovie hanno inviato un operaio sul posto per la pulizia dell’androne e per la mattinata è attesa una squadra per la messa in sicurezza. E’ necessario valutare anche la stabilità del solaio, visto che al piano superiore abita una famiglia.
La stazione, come raccontano i tanti che la frequentano, versa in uno stato di abbandono ultra decennale. Una sistemata, non sostanziale, è stata data per la visita dell’allora presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che venne a Nettuno con il nuovo treno Vivalto. Ferrovie fece pitturare l’androne e appose due cartelli che indicavano i binari, il treno per la prima e unica volta fece la tratta Roma – Nettuno in 45 minuti. Poi più nulla.
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