L’attività di indagine portata avanti dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina ha avuto origine da una querela sporta dalla moglie dell’indagato lo scorso maggio, a seguito della quale quest’ultima è stata poi collocata in una struttura protetta.
Nella querela la donna ha riferito di essere vittima di gravi episodi di violenza fisica e psicologica da parte del marito sin da quando si sono sposati nel 2016, elencando una lunga serie di vessazioni – quali il controllo ossessivo del suo cellulare e di ogni suo movimento, l’utilizzo di epiteti ingiuriosi e denigratori – e di violente aggressioni avvenute anche dinanzi alle figlie minori.
Le violenze sarebbero anche avvenute nel corso delle due gravidanze e la donna sarebbe stata costretta con la forza ad avere rapporti sessuali; ad ogni suo rifiuto, sarebbe stata percossa con calci, schiaffi, pugni e perfino con una mazza da baseball.
I riscontri acquisiti mediante l’audizione del fratello della vittima e l’acquisizione di referti medici e di fotografie attestanti le lesioni patite, quindi, hanno consentito alla locale Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere la misura cautelare della custodia in carcere.
Nella mattinata del 6 giugno scorso il 35enne è stato rintracciato presso l’azienda agricola dove lavora come bracciante e, al termine degli atti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Latina a disposizione dell’A.G.