Arriva la svolta per due siti altamente inquinati della provincia di Latina grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il ministero della Transizione Ecologica ha stanziato 606 milioni di euro per la bonifica di 270 “siti orfani” in tutta Italia, quei siti ex industriali contaminati la cui responsabilità dell’inquinamento ormai non è più attribuibile a nessuno per fatti come discariche abusive, interramenti illeciti, utilizzo di compost non a norma su terreni agricoli anziché in impianti idonei al suo smaltimento. In questi luoghi, in precedenza non era mai stata avviata nessuna procedura di bonifica con relativo stanziamento di fondi. A metà novembre le regioni hanno comunicato l’elenco dei propri ‘siti orfani’ al Ministero. Nel Lazio sono stati individuati quattro siti.
IL SITO DI APRILIA
Uno di questi è ad Aprilia, la ex discarica di Santa Apollonia a via Scrivia, località La Gogna, operativa fino al 1987 ed estesa per 25 ettari, situata tra due fossi e a 30 metri dalla falda. Per decenni ha ospitato i rifiuti urbani della città: la discarica fu chiusa perché ci si accorse che era troppo vicina al fosso della Moletta. Negli anni ’90 fu disposto un piano per la bonifica di sei siti inquinati, tra cui anche questo, da 12 miliardi di euro, ma non fu mai realizzato, almeno in questa zona. Il danno ambientale non è mai stato verificato.
FONDI ANCHE PER VENTOTENE
L’altro sito è a Ventotene, in località Punta dell’Arco, un ex inceneritore per i rifiuti dell’isola da tempo non più in uso, un’area mai bonificata. Ulteriori due siti si trovano in provincia di Frosinone, ad Arpino nella zona di Coste Calde e a Viterbo, nel Comune di Graffignano con una ex discarica da ben 142 ettari.
«Siamo felici di questa notizia – spiega Francesco Carta, assessore all’ambiente di Ventotene – perché con la bonifica dell’ex inceneritore potremo installare su quel sito due compostiere elettromeccaniche per lo smaltimento in proprio dei nostri rifiuti organici. L’arrivo dei fondi del Pnrr rappresenta un primo passo per la rimozione delle ceneri che da troppo tempo pregiudicano quell’area. La nostra scommessa è chiara: far viaggiare il meno possibile i rifiuti».
APRILIA «DA SOLI NON POTEVAMO FARCELA»
«Ho sempre sostenuto che se c’è un intervento importante da parte degli Enti superiori, queste ex discariche sarebbero rimaste come montagne impossibili da scalare – precisa il sindaco di Aprilia Antonio Terra – i fondi del Pnrr ci aiuteranno a risanare un’area oggettivamente compromessa, ora stiamo per partire con la caratterizzazione di un’altra discarica, nella zona di Sassi Rossi a Casalazzara grazie allo sblocco di un finanziamento regionale di circa 100mila euro. Il passo successivo sarà la bonifica anche di Sassi Rossi».
Ad Aprilia restano appesi altri due siti: una in zona Prati del Sole a Campo di Carne, l’altra a via Savuto sempre a La Gogna, in una ex cava dove è in corso l’iter per la bonifica da parte del proprietario, la società Paguro, che vorrebbe realizzare successivamente una discarica di servizio. L’iter autorizzativo è ancora in corso.
«Ben due siti provinciali su quattro totali saranno bonificati con fondi europei, un dato che ci rende orgogliosi – commenta invece Domenico Vulcano presidente della Provincia di Latina – per Aprilia, Sant’Apollonia rappresentava una ferita ancora aperta, mentre Ventotene avrà una marcia in più per rendere l’isola un gioiello».
Esclusa l’ex Goodyear di Cisterna
Restano esclusi altri importanti siti della provincia di Latina, come la discarica di Borgo Montello a Latina o l’ex Goodyear a Cisterna. Tra investimenti pubblici e promesse, in venti anni non è stata riaperta alcuna attività nell’area un tempo occupata dalla multinazionale della gomma. Una vicenda al centro di numerose inchieste e processi, mentre l’ex industria è invasa dai rovi.
«Avevo chiesto al Ministero della transizione ecologica di inserire nell’elenco dei siti orfani da riqualificare, con le risorse proprio del Pnrr, quello della ex Goodyear – ammette il deputato Raffaele Trano di L’Alternativa c’è – il Ministero mi ha però appena risposto che le proposte ricevute non hanno riguardato l’ex Goodyear e che a proporre i diversi siti da riqualificare sono state Province e Regioni».