Scatta l’aumento di stipendio per sindaci, assessori e presidenti dei Consigli comunali. Per effetto dell’ultima legge di bilancio approvata dal Parlamento, infatti, dal 2024 l’indennità di funzione dei sindaci sarà parametrata al trattamento economico mensile dei presidenti delle Regioni.
Questo aumento in busta paga, però, inizia già quest’anno con un primo scatto pari al 45% dell’adeguamento previsto, a cui seguirà un secondo scalino pari al 68% nel 2023. A cascata vengono adeguate anche le indennità di funzione per vicesindaci, assessori e presidenti dei Consigli comunali.
Il Governo ha motivato l’aumento con la necessità di colmare la distanza di trattamento tra primi cittadini e gli eletti in Regione e in parlamento e motivare gli amministratori in carica, visto che le responsabilità sono nettamente maggiori di deputati e consiglieri regionali. Specialmente nei piccoli comuni non si trovano persone disposte a mettersi in gioco per amministrare i territori.
Gli aumenti vanno in base alle fasce di popolazione e saranno coperti con i fondi statali: i bilanci dei Comuni insomma non saranno toccati e con essi neanche le tasse pagate dai cittadini.
PARTONO POMEZIA (+45%) E ARDEA (+35%)
Pomezia ha superato i 50mila residenti e quindi godrà di un aumento del 45 per cento dell’indennità degli amministratori. Il sindaco Adriano Zuccalà passa dai 3700 euro lordi mensili del 2021 ai 4.839 euro del 2022, fino ad arrivare a 5.412 euro del 2023; il vice sindaco e il presidente del Consiglio da quest’anno percepiranno un’indennità di 3.629 euro mentre l’anno prossimo salirà a 4.059 euro, mentre gli assessori avranno uno stipendio di 2.903 euro che nel 2023 diventerà di 3.247 euro.
Ad Ardea le indennità sono più basse, visto che l’Istat certifica poco meno di 50mila residenti e quindi l’aumento è “solo” del 35 per cento. Lo stipendio del sindaco passa dai 3.114 euro lordi mensili del 2021 ai 3.886 euro del 2022, che salirà a 4.280 euro nel 2023. Per il vice sindaco e presidente del Consiglio si passa dai 1.712 euro attuali a 2.137 euro, ai 2.354 euro del 2023. Gli assessori avranno da quest’anno una indennità di 1.748 euro contro i 1.401 euro di prima, con l’aumento fino a 1.926 per il 2023. Un bell’incentivo per le elezioni di primavera, quando Ardea sarà chiamata al voto: ci sarà certamente un motivo in più per candidarsi.
NETTUNO, ANZIO E APRILIA ASPETTANO
Nettuno aspetta ad adeguare gli stipendi. Tutta colpa del numero di abitanti, 49.993: sette in meno di quelli necessari per far scattare l’aumento più alto. L’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Coppola sta aspettando circolari interpretative per capire quale debba essere l’incremento da applicare, se il 35 o il 45 per cento.
Anzio e Aprilia non hanno ancora provveduto ad adeguare gli stipendi, ma l’atto arriverà presto e sarà retroattivo. Per intenderci, i sindaci di queste tre città prenderanno lo stesso aumento del sindaco di Pomezia, superando tutte abbondantemente i 50mila abitanti.
AUMENTI IN BASE ALLA POPOLAZIONE
La Finanziaria prevede un aumento del 45% per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; del 35% per i sindaci comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti; del 30% per i sindaci dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; del 29% per i sindaci dei comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti; del 22% per i sindaci dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti; del 16% per i sindaci comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.