Teoricamente, perché da vent’anni, da quando cioè la giunta Veltroni acquistò un migliaio di appartamenti fuori Comune per far fronte alla lunga lista di famiglie in attesa di un alloggio popolare, il Campidoglio non ha mai verificato chi risieda davvero in quelle case, tanto che nella maggior parte dei casi è stato venduto il “diritto di occupazione” per somme tra i cinque e i diecimila euro. Tutto nell’illegalità e nell’indifferenza delle istituzioni.
In questi giorni il consigliere comunale di Roma Yuri Trombetti, presidente della commissione consiliare capitolina Politiche abitative, ha iniziato il suo tour per rendersi conto dell’effettivo stato del patrimonio immobiliare romano.
L’assessore del Campidoglio ad Aprilia
È già venuto ad Aprilia per incontrare il sindaco Antonio Terra e rendersi personalmente conto della situazione.
«L’impressione che ho avuto è di forte degrado, con immondizia abbandonata e abusi edilizi – spiega Trombetti – ma ho visto che il quartiere è accogliente, c’è un parco e ci sono servizi».
Il tour proseguirà con Pomezia, Anzio e Nettuno, per poi passare ai Castelli Romani, a Guidonia e a Castelnuovo di Porto.
«Il Campidoglio è stato carente per tanti anni nei controlli. Ora la nostra intenzione è quella di attivare una task force con la Polizia locale di Roma Capitale, le Polizie locali e l’ufficio patrimonio del Comune di Roma per censire gli appartamenti. Busseremo casa per casa per capire chi sta abitando in queste case, se sono i legittimi assegnatari o no. La sensazione è che ci sia stato un passaggio di case su cui Roma non ha vigilato.
Non avendo un elenco aggiornato degli assegnatari, l’unico modo per avere contezza della situazione è quello di censire sul posto i residenti, dobbiamo ripristinare la legalità e capire chi ha occupato illegittimamente e chi invece può essere regolarizzato in base alla legge regionale del 2020. Credo che ne scopriremo delle belle».
Ad Anzio, ad esempio, Roma ha 104 appartamenti in corso Italia, in un quartiere caratterizzato dallo spaccio di droga. Non sono bastate tre operazioni dei carabinieri per interrompere le illegalità: lì la droga viene venduta alla luce del giorno.
A Nettuno le case romane si trovano tra via Santa Lucia Filippini e via Livatino e sono 71, mentre a Pomezia la situazione è più complessa, con 219 unità immobiliari tra via Fellini e via Catullo.
«Avevamo avviato già un percorso con l’amministrazione Raggi per ripristinare la legalità in via Fellini – spiega il sindaco M5S di Pomezia Adriano Zuccalà – nell’aprile 2021 era stato fatto un blitz con la Polizia di Roma capitale ed era stato fatto un censimento, ma da allora sicuramente la situazione è nuovamente cambiata. I problemi legati allo smaltimento dei rifiuti invece restano».
Si tratta di famiglie che pagano – o almeno dovrebbero pagare – al Comune di Roma canoni mensili che vanno da 7,75 euro fino a 500 euro. Ma è raro che il Campidoglio riesca a incassare tali somme.
L’idea del consigliere comunale romano va anche oltre, ed è quella di cedere questi appartamenti ai Comuni. «Da Roma non riusciamo a tenere sotto controllo le case nel nostro territorio, figuriamoci quelle al di fuori», conclude Trombetti.
“Non vogliamo quelle case”
«Abbiamo riportato al consigliere Trombetti tutta una serie di criticità legate a questi alloggi e alle occupazioni abusive», ha spiegato il sindaco di Aprilia Antonio Terra, «intorno a questi appartamenti permangono difficoltà sia urbanistiche che sociali che vanno risolte proprio per meglio sostenere il diritto alla casa e favorire servizi più efficienti per quelle famiglie aventi diritto. Non è il momento di pensare a eventuali acquisizioni, perché prima va ripristinata la legalità e poi si può ragionare sul futuro di quelle case, anche se restano i dubbi sulla sostenibilità economica. Un conto è averli liberi – conclude il sindaco – per poter collocare le famiglie apriliane in attesa di una casa popolare, un altro è accollarci non solo la struttura, ma anche gli inquilini».