Se ne va a pochi giorni da San Tommaso e dalla Festa del Pane Casareccio: Genzano perde Roberto Pernaselci, scomparso a soli 67 anni dopo una lunga malattia: se ne va così uno dei più conosciuti e storici commercianti nonché ex assessore genzanese (Giunta Gabbarini). Roberto Pernaselci si è spento a casa sua, tra i suoi cari. Della lunga e straziante malattia, con gli amici e addirittura sui social, non aveva mai fatto mistero. Come anzidetto, era stato assessore per circa due anni, con l’Amministrazione Gabbarini, dal 2011 al 2013, con deleghe alle Attività Produttive, al Turismo, ai Beni Culturali, alla Mobilità, alla Promozione, al Marketing Territoriale e ai Progetti Strategici. Rimise nelle mani dell’allora primo cittadino il proprio mandato nel maggio del 2013, quando si dimise.
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Genzano di Roma è un comune italiano di 22 785 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Genzano di Roma è situato sul versante esterno del cratere vulcanico del lago di Nemi. La Casa Comunale si trova a 435 m s.l.m., l’altitudine minima del paese scende a 106 metri e la massima si spinge a 480 metri. Dal punto di vista geologico questo territorio dei Colli Albani è uno degli apparati “eccentrici” del Vulcano Laziale, nato da esplosioni idromagmatiche che si sono verificate nell’ultima fase di attività del complesso vulcanico albano. Genzano di Roma è situato sul versante esterno del cratere vulcanico del lago di Nemi. La Casa Comunale si trova a 435 m s.l.m., l’altitudine minima del paese scende a 106 metri e la massima si spinge a 480 metri. Dal punto di vista geologico questo territorio dei Colli Albani è uno degli apparati “eccentrici” del Vulcano Laziale, nato da esplosioni idromagmatiche che si sono verificate nell’ultima fase di attività del complesso vulcanico albano. Il più antico documento in cui si rinviene il toponimo “Genzano” (IPA: [ʤenˈʦano]) è una bolla di Lucio III datata 2 aprile 1183. L’origine del nome “Genzano” è tuttora fonte di discussione. Per alcuni il poggio su cui sorge il paese, posto sul bordo esterno del Lago di Nemi, proseguimento del “Nemus Aricinum”, era dedicato alla dea Cinzia (“Cynthia Fanum”), il cui culto era unito a quello di Diana nemorense.[9] Per Nicola Ratti, invece, l’etimologia deriverebbe da fundus Gentiani, cioè dal terreno di proprietà della famiglia romana Gentia.