A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri, per effetto della quale marito e moglie sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno avuto inizio nell’estate dello scorso anno, quando i militari dell’Arma hanno raccolto le segnalazioni di alcuni residenti preoccupati da un via vai sospetto di uomini che, giorno e notte, si recavano presso una villetta nella zona residenziale di Torvajanica Alta e le preoccupazioni di alcune mogli gelose.
LE INDAGINI
Le indagini dei carabinieri hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei coniugi che con uno stile e modalità tipicamente imprenditoriali, gestivano un giro di prostituzione nella zona di Pomezia e Torvajanica.
In effetti erano proprio marito e moglie in prima persona, e con un ruolo dirigente da parte della donna, ad individuare gli appartamenti dove collocare le ragazze, a gestire i loro trasferimenti, a rifornirle di generi alimentari e di prima necessità, nonché a pubblicizzare le loro prestazioni sessuali su vari siti d’incontri, a trattare orari, tariffe e, naturalmente, ad incassare fino al 50 per cento del ricavato delle loro attività di prostituzione, per un giro d’affari di decine di migliaia di euro.
Il sequestro di materiale informatico e di numerosi telefoni, hanno consentito ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica di Velletri di comporre un solido quadro indiziario che ha consentito al Gip del Tribunale di Velletri di emettere il provvedimento cautelari eseguiti questa mattina.
LEGGI ANCHE
Soldi al carabiniere per evitare i controlli alla ‘casa a luci rosse’: prostituta a processo