«Come già fatto in Regione Lombardia, anche nel Lazio la destra vuole presentare una proposta di legge per rendere più semplice la trasformazione di cantine e sottoscala in abitazioni.
Perché? Per lasciare il campo libero al business dei costruttori che potranno in questo modo fare profitto sulla pelle di chi ha bisogno di una casa». Lo dichiara in una nota il capogruppo M5S alla Regione Lazio, Adriano Zuccalà.
«La proposta di legge – ha spiegato invece la proponente, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Micol Grasselli – introducendo norme in materia di recupero di spazi edilizi inutilizzati, punta a rendere abitabili vani e locali seminterrati come magazzini, garage o cantine, dunque senza ricorrere all’utilizzo di lotti di terreno inedificati e di fatto contrastando il consumo di suolo». Tutto questo in deroga anche alla norma dei 2 metri e 40 centimetri di altezza minima necessari se in un locale devono vivere persone.
«In commissione siamo riusciti a far ritirare le tre proposte presentate da tre diversi Gruppi della maggioranza – tuona ancora Zuccalà – ma ne arriverà un’altra e la nostra opposizione sarà dura. Non possiamo permettere che anche la nostra regione diventi terreno fertile per le speculazioni edilizie, senza nessuna attenzione alla sicurezza delle persone, alla vivibilità dei quartieri e all’implementazione dei servizi primari».
Una legge che sarebbe naturalmente criticata da molti, ma anche utile a molti altri.
Per alcuni cittadini poter usufruire di un ulteriore stanza o addirittura di una ulteriore unità abitativa su costruzioni già edificate sarebbe certamente di enorme utilità e risparmio, senza quindi dover procedere a nuove edificazioni, con vantaggi dunque anche in termini di risparmio del territorio.
D’altro canto, dietro l’angolo ci sono sempre pronti gli speculatori, che approfittano delle leggi per creare business a danno del bene comune: ricordiamo infatti che queste eventuali nuove unità abitative dovranno essere fornite di tutti i servizi, che comunque hanno un costo per la comunità.
Una norma dunque, che dovrà essere davvero ben pensata, prima che venga votata e resa effettiva.
Leggi anche:
Ardea, aspetta il condono da 27 anni. Il giudice: il Comune obbligato a rispondere