I danni
L’entità complessiva dei danni è ancora in corso di valutazione. A quanto si è potuto apprendere, le fiamme sarebbero divampate alcuni giorni fa dall’impianto di condizionamento in una delle sale situate al secondo piano del Palazzo apostolico affacciato sul Lago di Albano. La sala interessata al rogo sarebbe stata ritrovata in uno stato devastante, con tutti i soffitti avvolti dal nerofumo, quadri rovinati, l’antica tappezzeria polverizzata e cenere ovunque. Il bilancio complessivo comunque non è stato ancora fatto, né la stima per programmare i necessari restauri.
Il palazzo Pontificio
Il Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo (o Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo) è un museo appartenente alla Santa Sede. Sino al pontificato di Benedetto XVI è stato una residenza papale suburbana. Esso si trova all’interno della zona extraterritoriale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, sui Colli Albani, circa venti chilometri a sud di Roma.
L’extraterritorialità delle Ville Pontificie, frequentate per la villeggiatura dai papi fin dai tempi di Urbano VIII, era stata concessa alla Santa Sede con la legge delle Guarentigie, nel 1871 (assieme alla basilica e al palazzo del Laterano, a Roma); ed è stata riconfermata con i Patti Lateranensi nel 1929. I pontefici erano soliti recarsi a Castel Gandolfo almeno una volta l’anno, d’estate. Papa Francesco non ha mai utilizzato questo palazzo per dimora estiva. Il palazzo è parte integrante dell’area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie.