Ariccia, lo storico, unico, straordinario Parco Chigi (adiacente all’omonimo palazzo Chigi) apre al pubblico (dopo 500 anni). La prossima settimana partiranno i lavori per la predisposizione di una ‘rete’ di sentieri che permetterà ad avventori e turisti di percorre a piedi tutti i 28 ettari di estensione del polmone verde (simbolo del Parco dei Castelli Romani), immersi tra le querce secolari.
Attualmente, è possibile visitare solo un’area limitatissima del Parco, ossia quella adiacente al palazzo. La vera e propria apertura al pubblico di Parco Chigi, salvo inconvenienti, è attesa entro la prossima estate 2024. Dal giorno in cui il Parco è stato creato, ad opera dell’antica e nobile famiglia Savelli, poi esteso nella sua ampiezza dal casato Chigi, che subentrò nella proprietà, il piccolo-grande polmone verde non è mai stato accessibile al pubblico, ma circondato da mura che lo isolano dal mondo esterno. Nessuno fino ad ora, tranne gli addetti ai lavori, è potuto entrare nei punti più remoti del parco. In sostanza, è quanto ci ha rivelato Michele Serafini, assessore della Giunta guidata dal sindaco Giancuca Staccoli, in una intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale.
Le tappe dell’apertura
Sono previsti lavori per la pulizia ed il recupero completo dell’area verde, sotto la supervisione costante e continuativa dell’Ente Parco dei castelli Romani. Verrà irregimentata l’acqua, come anzidetto predisposti i sentieri per attraversare l’area e permettere un accesso della stessa che sia generalizzato ma allo stesso tempo sicuro. Valorizzate le bellissime sotto-aree interne ed i reperti archeologici rinvenuti sulla vicina Appia Antica da tempo semi abbandonati nel parco stesso tra i quali: sarcofagi, colonne antiche, le fontane del Mascherone, antiche segnaletiche stradali, etc. Infine, verranno catturati i cinghiali, presenti al suo interno, con l’intervento sempre dell’Ente parco e della Asl.
Parliamo di un’area di 28 ettari circa, ossia 280mila metri quadrati, vale a dire un polmone verde equivalente a 56 campi da calcio di serie A, l’ultima area totalmente incontaminata da 500 anni a questa parte dell’intera zona di Roma sud, ossia dei Castelli Romani, costituita tra l’altro solo da querce secolari e non ‘contaminata’ dai castagni, entrati nell’habitat naturale locale solo successivamente all’istituzione del Parco stesso.
Il Parco Chigi
Il parco Chigi di Ariccia (anche conosciuto come Barco Chigi) è un’area verde di proprietà del comune di Ariccia dell’estensione di 28 ettari situata in provincia di Roma, nell’area dei Castelli Romani. Il primo nucleo del parco risale al Cinquecento, costituito dalla famiglia Savelli. Tuttavia l’attuale conformazione è dovuta ad una serie di interventi operati nel secolo successivo, quindi nei primi decenni del Seicento, dalla famiglia Chigi, che fu proprietaria del parco tra il 1661 ed il 1988: oggi l’intera area, come anzidetto, è un bene pubblico di proprietà del Comune di Ariccia.
Il parco Chigi è annesso allo storico Palazzo Chigi di Ariccia: nella realizzazione del complesso del palazzo e del parco sono intervenuti alcuni noti architetti, come Gian Lorenzo Bernini e il suo collaboratore più stretto, Carlo Fontana.
Il parco è particolarmente importante all’interno del parco regionale dei Castelli Romani. Infatti è una delle poche zone verdi dei Colli Albani nelle quali non c’è stata penetrazione del castagno, ma sono sopravvissute le specie vegetali più antiche, in massima parte querce secolari.