L’assessore delegato, Maurizio Sementilli
Albano Laziale, la storia
Albano Laziale (Arbano in dialetto albanense) è un comune italiano di 39 643 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio immerso nel parco dei Castelli Romani. È uno dei comuni più importanti dei Castelli Romani, e il centro più animato commercialmente. Sede vescovile suburbicaria fin dal V secolo, storico principato della famiglia Savelli e dal 1699 al 1798 possesso inalienabile della Santa Sede, ospita anche la sezione distaccata del tribunale circondariale di Velletri. Il territorio di Albano è in parte incluso nel Parco regionale dei Castelli Romani. Il comune comprende due popolose frazioni: Cecchina e Pavona.
Le prime testimonianze accertate di insediamento umano nel territorio comunale di Albano risalgono al periodo Laziale I A, all’inizio del I millennio a.C.: a quell’epoca risalgono i resti degli abitati delle località Tor Paluzzi, Castel Savello e Colle dei Cappuccini. La presenza umana in questi siti, seppur con segnali di spopolamento, si mantiene anche nelle epoche successive, mentre a partire dal periodo Laziale II B (830 a.C.-730 a.C.) iniziano a comparire tracce riconducibili alla fondazione della mitica capitale latina di Alba Longa.
La maggior parte degli storici moderni sembra orientata a collocare il sito dell’antica Alba Longa a cavallo tra i comuni di Marino, Rocca di Papa ed Ariccia, sul versante orientale del Lago Albano, ovvero dal lato opposto all’attuale città di Albano.
Nel territorio albanense, all’epoca sottoposto in buona parte alla giurisdizione della ricca città di Aricia, sorsero diverse ville suburbane edificate dai più importanti esponenti del patriziato romano. Gneo Pompeo Magno aveva una villa, l’Albanum Pompeii, i cui ruderi sono stati rinvenuti all’interno dell’attuale Villa Doria-Pamphilj. Una villa appartenente a Lucio Anneo Seneca sarebbe identificabile con i ruderi rinvenuti sul crinale meridionale del Lago Albano, ai confini con il comune di Ariccia. Tutte queste residenze, al tempo dell’imperatore Domiziano vennero riunite in un unico fondo di proprietà imperiale, l’Albanum Cesaris, all’interno del quale il sovrano fece erigere una monumentale residenza imperiale, i cui ruderi sono in buona parte contenuti nell’attuale Villa Barberini a Castel Gandolfo.
L’imperatore Settimio Severo attorno al 202 fece installare nel luogo dell’attuale centro storico di Albano, ai margini della tenuta imperiale domizianea, la Legio II Parthica: nacquero così i Castra Albana, gli imponenti accampamenti che rimasero in funzione fino alla fine del III secolo.
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