“Si tratta del 𝐂𝐨𝐧𝐯𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐀𝐧𝐭𝐢 𝐕𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 – così si legge – organizzato dal Comune di Rocca di Papa, in collaborazione con le associazioni “Una Donna Vale”, Pro Loco APS, Avis e Canarini 1926, che si è svolto il 25 Novembre presso il Museo delle Geoscienze (MUGEOS) di Rocca di Papa.
La lunga lista degli interventi
Gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali Luisa Carbone, della Consigliera delegata alle Pari Opportunità Ginevra di Battista, del Direttore del Museo Fawzi Doumaz, dei membri dell’Associazione Una Donna Vale, della Dott.ssa Silvia Bruffa e dell’Avv. Luana Sciamanna hanno sottolineato l’importanza di giornate per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle molteplici forme di violenza che le donne subiscono in tutto il mondo e per promuovere azioni concrete per porre fine ad una vera e propria epidemia.
I risvolti psicologici
In particolare, è stata posta l’attenzione sui risvolti psicologici che gli episodi di violenza possono avere sulle vittime e sull’importanza di denunciare immediatamente qualsiasi comportamento violento.
L’evento ha visto anche la partecipazione dei Nonni di Villa Romani i quali, tramite la musica e il canto, hanno voluto urlare il loro NO ad ogni forma di violenza, di Mario Giovanetti, che ha recitato poesie contro la violenza sulle donne, e di Maria Rita Panci che ha recitato il monologo “Mi Chiamo Valentina”.
La folta presenza di cittadini ha confermato che la comunità Rocca di Papa è sempre attenta alle problematiche sociali ed è sempre in prima linea per condannare ogni forma di violenza.
Violenza di genere, cos’è?
Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.
La normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime. Con l’introduzione nel 2009 del reato di atti persecutori-stalking, che si configurano in ogni atteggiamento violento e persecutorio e che costringono la vittima a cambiare la propria condotta di vita, fino alla legge sulle ‘Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere’, risultano infatti rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime, una serie di aggravanti e la possibilità di permessi di soggiorno per motivi umanitari per le vittime straniere di violenza.
La normativa, aggiornata con la legge n.69/2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, rientra interamente nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2011), primo strumento internazionale giuridicamente vincolante ‘sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica’.
L’elemento principale di novità della Convenzione è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Essa prevede anche la protezione dei bambini testimoni di violenza domestica e richiede, tra le altre cose, la penalizzazione delle mutilazioni genitali femminili.
Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri. Per le segnalazioni è attivo il 1522, il numero verde di pubblica utilità della Rete nazionale antiviolenza.
Sono in campo molteplici interventi: la tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica, le risorse per finanziare un Piano d’azione antiviolenza e la rete di case-rifugio, la formazione sulle tecniche di ascolto e approccio alle vittime, di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione, i corsi sulla violenza domestica e lo stalking. Inasprita anche la disciplina penale con misure cautelari personali, un ampliamento di casi per le associazioni a delinquere, la tratta e riduzione in schiavitù, il sequestro di persone, i reati di terrorismo, prostituzione e pornografia minorile e contro il turismo sessuale.
Sui territori le prefetture promuovono, dove emergono i bisogni e le esigenze, iniziative di informazione e sensibilizzazione per combattere sul nascere la violenza di genere: formazione nelle scuole, corsi di formazione per gli operatori delle strutture sociosanitarie, per migliorare la prima accoglienza, forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni per potenziare l’accoglienza e il sostegno alle vittime, task force e gruppi di lavoro per pianificare le iniziative e divulgare le best practice.
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