Noi de Il Caffè abbiamo colto l’occasione per fare visita all’APS (Associazione di promozione sociale) Diaphorà. L’Associazione ha sede a Latina in Via Ada Wilbraham Caetani, 235 e da più di vent’anni promuove l’integrazione socio-lavorativa delle persone con disabilità.
Ragazzi d’oro
Sono circa ottanta i ragazzi iscritti all’Associazione che partecipano ai numerosi laboratori organizzati dagli oltre settanta volontari.
Ce n’è per tutti i gusti: tecniche di sala, cucito, cucina, percussioni, tango, pilates, atletica, canto, orto, musicoterapia, ceramica, apicoltura, nuoto, arteterapia e molto altro.
È nota l’assidua partecipazione dei ragazzi agli Special Olympics Italia e i numerosi riconoscimenti, non solo sportivi, da loro ottenuti negli anni (da ultimo, il Premio Immagine Latina, lo scorso 15 ottobre).
Ma Diaphorà non è solo questo. Offre anche l’opportunità a chi abbia commesso reato di scontare la propria pena, attraverso la formula della giustizia riparativa, negli spazi dell’Associazione e attraverso le attività che questa promuove.
Da quest’anno, inoltre, i ragazzi abitano un nuovo spazio: Casa Diaphorà, a Latina, un luogo tutto per loro in cui poter fare esperienza di vita autonoma e misurarsi, come tutti, con le responsabilità dell’economia e gestione domestica.
C’è da aggiungere che i ragazzi della Diaphorà hanno le mani d’oro! Non di rado, la cittadinanza si rivolge all’Associazione per le sue deliziose bomboniere solidali: vivaci oggetti in ceramica, accurati prodotti sartoriali, magari accompagnati da un vasetto di miele o marmellata, sempre di loro produzione.
Le colazioni solidali
Abbiamo avuto modo di incontrare i ragazzi della Diaphorà grazie ad una fra le numerose iniziative dell’Associazione che da oltre cinque anni riscuote ampio successo: la colazione solidale.
Ogni sabato mattina dalle 10:00 a 12:00, presso la loro sede, i ragazzi della Diaphorà di Latina preparano e servono prodotti di pasticceria e caffetteria. L’occasione giusta per godersi una gustosa colazione, immersi nel verde e visitare il loro orto, le arnie, la casetta per l’artigianato, il giardino delle piante aromatiche. Oltre che, naturalmente, per conoscere i ragazzi in prima persona.
Alla Diaphorà di Latina, perciò, non manca nulla. Potrebbe chiudersi in un’isola felice, proprio come spesso fa il mondo verso le persone con disabilità. Un mondo che però non è così felice senza di loro. Un mondo che ha creato una serie di ruoli, protocolli, leggi, percorsi per riconoscere i disabili come attori sociali, ma rendendo molto difficoltoso il percorso verso la loro piena integrazione.
A tal proposito si è espresso lo scorso 30 novembre in Senato Nico Acampora, fondatore di PizzAut, un progetto che lega autismo e ristorazione, e papà di un bimbo autistico.
Non è, allora, depauperando il mondo di pazienza, solidarietà, empatia e fragilità che lo si renderà migliore, ma imparando a convivere con la diversità, integrandola e accettando che nella maggior parte dei casi è la chiave per rendere la quotidianità un luogo ricco di voci e di nuovi amici, come quelli che si incontrano alla Diaphorà di Latina.
LEGGI ANCHE: