Consiglio comunale occupato sul caso dell’acquisto del palazzo da 6 milioni, parliamo dell’immobile situato in via Castelli Romani n. 24 che l’Amministrazione guidata dal sindaco Veronica Felici ha annunciato circa 2 mesi fa di voler acquistare per trasferirvi, almeno temporaneamente, la scuola Marone che, a sua volta, attende di essere ristrutturata da tempo, successivamente all’uso scolastico lo stesso immobile verrà destinato ad altri scopi non ancora meglio precisati.
I due partiti di minoranza della città, Pd e M5S, in due distinti comunicati stampa, si stanno scagliando contro tale decisione con tutte le loro forze. Pubblichiamo i loro comunicati stampa qui di seguito.
Il comunicato del PD
PERCHÉ ABBIAMO OCCUPATO IL CONSIGLIO COMUNALE?
“Il 5 dicembre, dopo l’intervento del Prefetto cui le minoranze si sono rivolte per segnalare alcune irregolarità nella gestione democratica a guida Felici, arriviamo ad ottenere un Consiglio Comunale – richiesto da tutta la minoranza – per revocare le delibere propedeutiche dell’acquisto dell’immobile sito in Via dei Castelli Romani 24.
Il Consiglio, in prima convocazione, viene aperto e poi mandato deserto dalla maggioranza. Questa ne chiede la sospensione in modo pretestuoso, il Presidente avalla (contravvenendo al Regolamento che consente la sospensione solo dopo due ore dall’inizio dei lavori) e dopo la pausa la maggioranza (escluso il Capogruppo della Lega Salvitti) non si presenta in aula.
Si rimanda tutto al 6 dicembre in seconda convocazione. Assenti tutti (tranne Salvitti); il Consiglio viene aperto da Renzo Mercanti quale Vicepresidente non vicario e dichiarato nullo dalla Segreteria comunale per mancanza del numero legale nonostante le minoranze chiedessero si facesse prevalere la regola del 1/3 dei consiglieri presenti come previsto dallo Statuto.
A fronte dell’atteggiamento antidemocratico con cui la Felici e i suoi pensano di poter gestire la cosa pubblica, i consiglieri del PD decidono di occupare il Consiglio Comunale al fine di avere un confronto con la maggioranza per una loro assunzione di responsabilità.
Un’azione forte ma necessaria per tentare di ripristinare il rispetto delle Istituzioni e della Città che rappresentiamo in seno al Consiglio Comunale.
Dopo ore di occupazione, il Presidente del Consiglio e il vicepresidente decidono di conferire con le minoranze.
Otteniamo garanzia della convocazione di una Conferenza Capigruppo che viene immediatamente sconfessata perché la Sindaca pone il diktat al Presidente del Consiglio Comunale di non convocarla.
Siamo davvero stanchi di questa gestione irresponsabile e proprietaria delle Istituzioni a firma Felici.
Vogliamo solo veder riconosciuto il nostro diritto a rappresentare con responsabilità e serietà le cittadine e i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia elegendoci a rappresentanti dei loro bisogni e desideri”.
Per quanto ancora la Sindaca e i suoi vorranno portare avanti questa gestione “autoritaria”?”
Il comunicato del M5S
“M5S Pomezia: l’unica direzione che sta prendendo la sindaca è quella che ci porta contro un muro.
La sindaca di Pomezia Felici ha ormai intrapreso una deriva totalmemte autoritaria che porterà l’ente comunale a schiantarsi contro il muro del fallimento finanziario e sociale.
Prima abbiamo dovuto chiedere l’intervento del Prefetto per ottenere la convocazione di un consiglio comunale, poi la maggioranza non si è presentata né in prima né in seconda convocazione. Infine, avevamo ottenuto dal Presidente del Consiglio la convocazione di una Capigruppo, ma è arrivato subito il richiamo all’ordine della sindaca, a cui il Presidente ha risposto, che ne ha impedito la convocazione.
La verità è che la maggioranza si tiene con un filo sottilissimo, tenuto insieme dall’interesse ingiustificato di comprare un edificio inadatto a far studiare 700 studenti.
Se fossero stati veramente così convinti e compatti sarebbero venuti in consiglio comunale a difendere le proprie scelte spiegandole ai cittadini, ma evidentemente non avevano i numeri per farlo.
Gravissime inoltre le dichiarazioni della Sindaca quando afferma che :”la mia amministrazione ha il diritto di non partecipare a dei lavori in merito ad una questione per la quale abbiamo già espresso la nostra opinione”. Non è affatto così! Perché un Sindaco e tutta la sua maggioranza hanno il DOVERE di confrontarsi nelle sedi istituzionali per rispetto del ruolo e del mandato ricevuto dai cittadini!
Possiamo dire che oggi si è fatto un vero e proprio salto temporale, che ci porta indietro di decenni, ai tempi dei consigli saltati per la mancanza di numero legale e della politica fatta dagli accordi sotto banco sulle poltrone.
È ora di finirla con questi giochetti, il tempo scorre e il 22 dicembre, giorno in cui la sindaca ha promesso di avere l’edificio di
via castelli romani pronto, sta arrivando.
Se gli alunni non potranno contare su un posto sicuro dove riprendere le lezioni dopo la pausa natalizia, ci aspettiamo le dimissioni di questa risicata maggioranza”.
Leggi anche: