Da Pomezia il grido ‘No all’Inceneritore di Roma’: 5 comuni contro Gualtieri, in rappresentanza di 200mila cittadini. L’iniziativa pubblica si è svolta a Pomezia, nella centralissima piazza Indipendenza, davanti la sede del comune Pometino.
5 Comuni contro Gualtieri
Tra gli attivisti, sul palco, erano presenti il sindaco di Pomezia, Veronica Felici; di Ardea, Maurizio Cremonini; di Albano Laziale, Massimiliano Borelli; di Ariccia, Gianluca Staccoli e infine di Marino, Stefano Cecchi. A moderare l’evento l’attivista Massimo Falco.
Le parole di Roberto Cuccioletta
“Oggi a Pomezia – commenta sui suoi canali social il consigliere di opposizione Albano, Roberto Cuccioletta (FdI) – con i sindaci di Albano, Ardea, Ariccia, Marino e Pomezia per ribadire il nostro NO. In tanti ma non abbastanza. Sempre troppo pochi se si pensa che le 5 città rappresentano circa 200.000 abitanti. Fintanto che tutti noi non prendiamo consapevolezza del danno che il Sindaco di Roma Gualtieri ci sta cagionando, non riusciremo mai a raggiungere il nostro obiettivo.
Il danno per la salute
Il danno per la nostra salute non vi è sufficiente? Vogliamo parlare del danno per l’ambiente? Volete aspettare di vedere il mostro alto 80 metri quando vi affaccerete dal belvedere di Piazza delle Tartarughe? Sarà troppo tardi allora per agire. Vogliamo parlare del danno economico per le tante famiglie che vedranno annullare il valore del proprio immobile? DOBBIAMO MUOVERCI SUBITO!
La prossima volta sarebbe bello vedere così tante persone da bloccare una città, prima che sia troppo tardi”.
Da Pomezia il grido ‘No all’Inceneritore di Roma’: il sindaco di Albano
“Con Roberto (Cuccioletta, ndr) – gli risponde sui social Massimiliano Borelli, sindaco di Albano – spesso non ci troviamo d’accordo su tanti punti, ma su questo siamo sulla comune linea della contrarietà. Le dimissioni dal PD non avrebbero risolto nulla, il PD è un partito eterogeneo dove tante sono le sensibilità. Di certo Roma non esprime la stessa sensibilità e attenzione che mostriamo noi al nostro territorio dove siamo nati, cresciuti, dove viviamo con le nostre famiglie e dove vogliamo continuare a vivere senza.preoccupazione. Ci siamo trovati a votare atti all’unanimità perché da sempre stiamo cercando di bloccare il mostro. Insinuazioni sono all’ordine del giorno e servono per indebolire il movimento; le conseguenze su azioni politiche non allineate, sono state messe in conto. Silenzi assordanti di responsabili politici… “ascoltati”. Non resta che scendere in piazza numerosi e indossare la maglia del No all’Inceneritore, perché ce ne sono altre di soluzioni industriali altrettanto efficaci e innovative che risolverebbero il problema dei rifiuti si Roma. Invece hanno scelto la strada corta e più dispendiosa”.
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28/01/2024