Sostanzialmente si chiede un passo indietro da parte dell’Amministrazione Comunale.
Secondo la lettera del 14 febbraio solo 3 persone sarebbero state “salvate” avendo “adeguata professionalità”: loro rimarranno a disposizione per la fase della liquidazione che avrà inizio il 1 Luglio 2014 per un periodo stimato di circa 18 mesi, dopo i quali verranno espletate anche per gli stessi le procedure di licenziamento. Il motivo addotto è una situazione di eccedenza di personale che si riconduce essenzialmente alla volontà del Consorzio di cessare le proprie attività e di procedere alla liquidazione del medesimo, dichiarando, inoltre, l’impossibilità di porre rimedio al licenziamento e alla messa in mobilità delle 18 unità in quanto “ non esiste un’altra unità produttiva nella quale collocare i dipendenti”. Sostenendo che, in funzione della motivazione sopraindicata, la Società non è in grado di programmare misure per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale dei licenziamenti dei lavoratori ritenuti in esubero, per i quali sostiene di non trovare “la possibilità di riallocazione”, limitandosi così alla semplice attivazione della legge n. 147/2013 sulla mobilità del personale delle partecipate pubbliche. Con ciò viene fissato al 30 Giugno 2014 la cessazione delle attività come peraltro specificato dal Piano di Concordato.