Ciampino, 6 isole ambientali/pedonali in centro città
Le 6 isole nasceranno, come noto, in: via 2 Giugno, via IV Novembre, via del Lavoro, piazza Trento e Trieste, piazza della Pace e infine via Roma. Costeranno 3,5 milioni di € PNRR. Saranno collegate adeguatamente, tra di loro ed al resto della città, grazie alla rete di piste ciclabili destinata ad essere ampliata e realizzate, a loro volta, grazie ad ulteriori 1,5 milioni di € di fondi sempre PNRR. Per conoscere meglio il progetto delle isole ambientali, clicca qui.
Cantiere fino a Pasqua in via Italia
In particolare, al momento sono in corso i lavori nei pressi di via Italia. Nel tratto ricompreso tra piazza della Repubblica e il muro dell’aeroporto, lato sinistro, direzione aeroporto (fronte civici 42/44). Il cantiere è partito a fine dicembre ma i lavori non sono ancora ultimati. Per questo il municipio ha diposto la loro proroga fino al prossimo 29 marzo, ossia pochi giorni prima di Pasqua.
A cosa serviranno le isole ambientali?
“Favorire la pedonalizzazione – così spiega il comune di Ciampino nel suo progetto – permette di evolversi e adattarsi alle variazioni degli usi e dei tempi. Ed è equiparata al diritto di appropriazione dello spazio della città accrescendo la valenza collettiva.
Le strade urbane e gli spazi pedonali del territorio del Comune di Ciampino incluse nell’Ambito 1 – Ciampino Centro presentano spesso elementi di criticità che compromettono la fruibilità e l’usabilità dello spazio pubblico. Alcuni tratti sono inutilizzabili e non rispondenti alle normative vigenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
Il progetto mira pertanto a migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la fruibilità all’interno del territorio comunale. Attraverso un insieme sistematico di azioni progettuali per l’adeguamento e la riqualificazione della mobilità viaria, pedonale e ciclabile. Con particolare attenzione al tema dell’accessibilità e l’usabilità degli spazi pubblici per tutti.
Gli interventi sono inoltre finalizzati alla manutenzione e alla rifunzionalizzazione delle aree pubbliche esistenti comprese tra gli edificati e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.
Il tema dell’accessibilità mette in gioco una serie di considerazioni sulla forma dei luoghi e sul modo per arrivare alla loro definizione progettuale. Nell’etimologia della parola “accessibilità” (dal latino acceedere composto da ad+cedere = camminare per/attraverso) è insito il concetto di movimento. L’accessibilità, che per definizione rappresenta la misura della facilità di poter raggiungere qualcosa va analizzata non solo in termini di accesso allo spazio ma anche in termini di accesso alle sue risorse.
L’accessibilità è un privilegio fondamentale per un tessuto urbano ed il suo conseguimento costituisce un indice di base della qualità.
Considerare l’accessibilità come «diritto alla città» e di conseguenza come «forma superiore dei diritti, diritto alla libertà, all’individualizzazione nella socializzazione, all’habitat e all’abitare». Essendo la città «l’insieme delle differenze di diversi “pattern” di vita urbana» l’accessibilità è legata da una condivisione dello spazio-tempo aperta alla molteplicità dell’esperienza e «reclama la libertà per ogni luogo».
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