Antonino Galletti, Consigliere Tesoriere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, ha spiegato le loro “giuste cause”: «Gli ultimi improvvidi interventi governativi e parlamentari hanno infarcito il nostro sistema di Giustizia di tanti inutili aggravi con l’intento di conculcare i diritto dei cittadini a rivolgersi al Giudice per ottenere tutela dei loro diritti e interessi: dall’aumento indiscriminato del contributo unificato che costituisce nei fatti una barriera all’accesso alla Giustizia sino alle deliranti previsioni di introdurre la c.d. motivazione a pagamento, donde il cittadino per sapere perché ha vinto o perso in giudizio dovrà versare un obolo ulteriore e sostanzioso allo Stato».
La rivolta degli avvocati, dunque, è a causa delle «difficoltà, oramai insopportabili per i comuni cittadini, che il legislatore negli ultimi anni ha accentuato per rendere possibile anche il solo affacciarsi al servizio Giustizia – continua Galletti -. Lo svilimento dell’attività professionale degli avvocati, a torto additati come lobby proprio mentre è in corso da anni una vera e propria proletarizzazione della categoria, è insopportabile al pari delle continue violazioni che cittadini subiscono, poiché una avvocatura debole è una manna per il potere politico ed economico».























