Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio con un’ordinanza ha respinto la richiesta dell’aspirante candidato a sindaco Massimo Corsini che puntava a chiedere la sospensione dell’efficacia del provvedimento di proroga dello scioglimento del Comune e il successivo annullamento in sede di giudizio di merito.
Il Presidente della Repubblica dispose la proroga del commissariamento di ulteriori sei mesi «constatato che non risulta esaurita l’azione di recupero e risanamento complessivo dell’istituzione locale e della realtà sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata».
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Il provvedimento
Partendo dallo scioglimento del Comune di Nettuno disposto a novembre 2022, il ministero dell’Interno – sentita la commissione prefettizia – valutò che la gestione commissariale, nonostante i positivi risultati conseguiti, non potesse ritenersi conclusa.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, «in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa», aveva deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento dei consigli comunali di Cosoleto (Reggio Calabria) e Anzio «e la proroga di sei mesi dell’affidamento della gestione del Comune di Nettuno ad una commissione straordinaria».
Il ricorso respinto
Un atto contro il quale Massimo Corsini aveva presentato ricorso.
Adesso il Tar con la sua ordinanza ha ritenuto che il ricorso proposto dall’avvocato Corsini «non presenta profili di prospettica fondatezza»; e, considerata «la tenuità del dedotto periculum», ha ritenuto di rigettare la domanda cautelare.
Le elezioni a nettuno, al momento, potrebbero tenersi il prossimo mese di novembre al termine dei due anni di commissariamento straordinario, ma non è escluso che venga concessa una ulteriore proroga di sei mesi per arrivare alle elezioni comunali a maggio-giugno 2025.
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