Vitale ha spiegato che avevano passato insieme la serata a Grottaferrata, ma sulla strada di casa l’auto si è guastata. Avevano provato a chiedere un passaggio, ma nessuno si fermava. Vitale ha provato ad accendersi una sigaretta, ma neanche l’accendino funzionava così l’ha scagliato via. In quel momento passava Antonio Pulitani a bordo del suo furgone. Secondo gli imputati, il camionista avrebbe sentito l’accendino colpire il furgone e si sarebbe fermato: infuriato, avrebbe minacciato i giovani con una mazza. Così Vitale avrebbe reagito per difesa colpendolo con un paletto di legno raccolto in strada. Poi il gruppetto rubò il camion e scappò via. La loro fuga finì quando si scontrarono contro un muretto in via di Cisternole.
Secondo i referti medici però la storia sarebbe un’altra. Pulitani ha subìto forti lesioni cerebrali invalidanti e irreversibili ed è stato trovato in una pozza di sangue dai soccorritori. Dopo 4 mesi di coma, soffre di problemi di deambulazione, di memoria e cognitive. Secondo l’accusa i tre avrebbero lanciato un sasso contro il mezzo con l’intento di farlo fermare.