Il 21 novembre 2022 il Consiglio dei Ministri ha sciolto per condizionamento mafioso i consigli comunali di Anzio e Nettuno.
L’operazione Tritone su Anzio e Nettuno
Per effetto dell’avvenuto scioglimento la gestione degli enti è stata affidata a commissioni straordinarie. Queste hanno perseguito l’obiettivo del ripristino della legalità e della corretta gestione delle risorse comunali.
Il provvedimento è scaturito dall’operazione della Dda di Roma del 17 febbraio 2022, la «Tritone». Un’operazione che ha sgominato un’imponente organizzazione ‘ndranghetistica su Anzio e Nettuno facente capo alle ‘ndrine di Santa Cristina di Aspromonte e al clan Gallace di Guardavalle.
Negli atti dell’inchiesta, e nell’ambito del processo ordinario e di quello abbreviato sono emersi rapporti stabili e reiterati tra diversi amministratori locali di Anzio e Nettuno ed esponenti apicali della locale ‘ndrangheta. Il processo si è concluso anche in appello con pesanti condanne (ex 416-bis codice penale).
Il nodo degli ex amministratori incandidabili
Il 18 marzo 2024 il prefetto di Roma nella sua relazione ha evidenziato come l’avviata azione di riorganizzazione e ripristino della legalità non poteva ritenersi conclusa. Questo nonostante i positivi risultati conseguiti dalle commissioni.
Il 27 marzo 2024 la durata dello scioglimento dei consigli comunali, fissata in diciotto mesi, è stata prorogata per ulteriori sei mesi.
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Come risulta dalle relazioni, dai decreti di scioglimento e dai processi in atto si evince il coinvolgimento di numerosi ex consiglieri ed ex assessori nel condizionamento da parte della criminalità organizzata.
E così a 2023 il Ministero dell’interno ha chiesto all’Avvocatura generale dello Stato di assicurare il proprio patrocinio nel procedimento di incandidabilità nei confronti di alcuni ex amministratori dei comuni di Anzio e Nettuno.
La prefettura di Roma, il 15 febbraio 2023, ha fornito al tribunale i dati risultanti dall’anagrafe degli amministratori, eppure il tribunale ancora non decide.
Le richieste al ministro dell’interno
Si legge nell’interrogazione:
«Il 22 novembre 2024 saranno trascorsi i ventiquattro mesi, tempo massimo di proroga del decreto di scioglimento».
La deputata chiede al Ministro dell’Interno, tra le altre cose:
«se vi siano ulteriori aggiornamenti riguardanti il procedimento di incandidabilità avviato nei confronti di alcuni ex amministratori dei comuni di Anzio e Nettuno, e quali siano le prospettive per evitare che soggetti coinvolti in attività mafiose possano ricoprire cariche pubbliche in futuro».