Grottaferrata, ancora acqua non potabile dall’acquedotto Algidosia

Ancora senz’acqua potabile dai rubinetti le circa 270 famiglie servite dall’acquedotto privato “Algidosia Aldobrandini” nella zona di Villa Rasponi a Grottaferrata. A quasi 2 settimane dal divieto per uso umano dell’acqua, non si sa quando la situazione tornerà alla normalità. Sul sito internet del Comune di Grottaferrata un laconico avviso – senza data – “ribadisce che sino al ripristino ed alla certificata bonifica della rete idrica dell’acquedotto privato “Algidosia Aldobrandini” l’acqua distribuita da tale acquedotto non può essere utilizzata per uso umano (escluso scarico servizi igienici)”. Non è prevedibile quanto tempo ancora sarà così. «Da informazioni che abbiamo noi i lavori sono in corso per ripristinare i collegamenti e la rete di adduzione – ha spiegato a ilcaffe.tv il Segretario generale del Comune di Grottaferrata Paolo Caracciolo -, ma non si può esprimere alcuna ipotesi sulla date della fine dei lavori. Sappiamo che l’erogazione dell’acqua nelle bitazioni è ripresa, ma non è utilizzabile per usi umani. Abbiamo fatto in modo che l’acquedotto Algidosia dotasse l’utenza di acqua potabile e infatti hanno attivato subito un contratto di fornitura con Acea che ha inviato autobotti con acqua potabile». Ci sarebbe però il nodo dei ristoranti che per lavorare hanno bisogno dell’autorizzazione da parte della Asl. «Risulta cha ad un ristorante l’Asl ha dato certificazione positiva sulla potabilità – dice il dottor Caracciolo – e comunque è giusto precisare che i lavori che hanno causato il crollo della condotta erano in corso sul territorio comunale di Montecompatri non di Grottaferrata». Il problema è infatti sorto a seguito di lavori in un cantiere in zona La Molara a Montecompatri che avevano provocato un cedimento del terreno sulla condotta con conseguente infiltrazione di terra, fango e pietre che hanno intorbidito e contaminato l’acqua. Il Commissario straordinario prefettizio, Enza Caporale, che ora guida il Comune di Grottaferrata ha perciò emanato ordinanza con cui ha vietato l’utilizzo per consumo umano dell’acqua distribuita dall’acquedotto storico Algidosia. Il divieto permane tuttora fino a data ignota e i residenti serviti da quell’acquedotto privato non possono bere, né usare per cucinare e lavarsi l’acqua corrente. Possono usarla – come ribadisce l’utlima nota del Comune – per lo sciacquone del water. Resta infine da capire come sia statopossibile che le attività di un cantiere abbiano potuto compromettere un servizio pubblico e vitale come quello idrico. Da chiarire le eventuali responsabilità di quanto accaduto.