Un inquietante episodio di violenza è avvenuto giovedì scorso a Torvaianica, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa. A farne le spese un ragazzo di 19 anni, che suo malgrado si è ritrovato bersaglio di due malviventi a volto coperto, di cui non ha saputo riconoscere l’identità. I fatti sono avvenuti intorno alle 17.30 del 31 marzo: la giovane vittima – che chiameremo Andrea per proteggerne l’identità – stava tornando a casa a piedi. «Ho notato subito due ragazzi con il casco in testa, con un motorino, parcheggiati davanti alla mia macchina, ma non ci ho fatto caso», spiega Andrea. È salito in casa ma è uscito di nuovo poco dopo per prendere uno zaino dalla sua auto, e quei due erano ancora lì. «Appena ho messo fuori la testa dalla macchina uno di loro mi ha sferrato un pugno in faccia».
Da lì è iniziato un rapido pestaggio. Colpi in faccia, al corpo, alle gambe. Andrea racconta che i picchiatori avevano oltre al casco anche gli occhiali da sole e una bandana sul viso, proprio per non farsi riconoscere. «Non ho realizzato subito cosa stesse succedendo ma ho opposto resistenza. Continuavo a urlare e a chiedere chi fossero e cosa volessero da me, ma loro non rispondevano», racconta la vittima. Per fortuna sono arrivati dei passanti che, attirati dalle urla del ragazzo, sono accorsi in suo soccorso mettendo in fuga gli aggressori. I due sono scappati in sella a un motorino, «uno Scarabeo 50 grigio – ricorda Andrea – con la targa completamente coperta da del nastro adesivo».
Andrea e sua madre hanno subito chiamato i Carabinieri per sporgere denuncia e poi sono andati al pronto soccorso della clinica Sant’Anna di Pomezia, dove gli sono stati dati 10 giorni di prognosi. Non sarà facile risalire all’identità degli aggressori ma i Carabinieri di Torvaianica stanno indagando, procedendo anche a sentire i vicini di casa e i possibili testimoni. «Non mi hanno rubato niente – spiega Andrea – forse non ne hanno avuto il tempo. Ma a Torvaianica non è la prima volta che si sentono episodi di questo genere: ragazzi che girano con i coltelli, aggressioni… diciamo che non si respira proprio un’aria serena».