L’appalto per gli scuolabus venne assegnato al “Cial” il 3 febbraio 2006 e poi più volte prorogato. Viste le variazioni Istat sui prezzi, il consorzio ha così chiesto la differenza rispetto a quanto previsto da contratto per i servizi resi negli ultimi tre anni, senza però ottenere un centesimo dall’ente locale. L’azienda ha così chiesto e ora ottenuto dal Tar un decreto ingiuntivo. Il presidente Lundini ha infatti ritenuto la richiesta meritevole di accoglimento viste anche le fatture prodotte dal “Consorzio imprese autoservizi Lazio”, dieci in totale, corredate “da estratti la cui conformità alle scritture trascritte nel registro fatture risulta attestata da un notaio”. La richiesta, inoltre, è stata considerata “riconducibile a previsioni normative inderogabili”, senza che sia stata minimamente contestata dalla pubblica amministrazione.
Il Comune ora, se non deciderà di fare opposizione, dovrà pagare oltre mezzo milione nel giro di quaranta giorni. E in caso contrario il “Cial” potrà procedere con l’esecuzione forzata. L’ente locale è stato inoltre condannato dal Tar a pagare mille euro di spese di giudizio.