È chiaro che è sacrosanto combattere le infiltrazioni mafiose e l’utilizzo da parte dei politici di metodi mafiosi, ma è altissimo il rischio che, con l’assenza di politici alla guida della città, a pagare siano i cittadini onesti di Aprilia.
I commissari difendono Aprilia?
La vera questione che bisogna porsi sull’operato dei commissari che reggono il Comune di Aprilia è quanto questi siano in grado di aiutare la città nei suoi problemi fondamentali.
L’assalto al territorio apriliano dei signori delle discariche e di Acqualatina (col suo impianto provinciale dei fanghi), la questione della ennesima emergenza nelle scuole superiori per la carenza delle aule, il degrado urbano che è notevolmente aumentato sotto la guida commissariale e non ultimo il flop di San Michele. Questi sono i temi su cui discutere.
Ad Aprilia, meglio i politici?
Il problema principale è che i commissari non sono un organo ‘politico’, ma tecnico. Reggono un Comune con lo scopo principale di far quadrare i conti e solo in secondo piano vengono le esigenze della città. Sono nominati dal Ministero dell’Interno e quindi seguono le direttive di Governo e Prefettura.
I politici locali eletti, invece, per quanto vituperati, sembrano avere più a cuore il bene della città.
Vuoi perché loro stessi sono apriliani, vuoi per ‘clientelismo’ elettorale, vuoi perché ci tengono davvero, il loro operato è, almeno in parte, di contrasto a tutti quei problemi reali che Aprilia ha, ma che i commissari invece vedono appunto come ‘secondari’.
Senza ‘protettori’ calata di fanghi e discariche su Aprilia
Sulle discariche i commissari sentiranno solo le direttive che arrivano dall’alto. E chissà se avranno un po’ a cuore le persone che protestano da anni perché vedono la loro terra massacrata dagli speculatori del ‘brucia e interra’. Aprilia non ha ‘protettori’ in Regione e in Provincia che possano fare pressione sui commissari.
Questo andazzo è chiaro anche con la decisione di Acqualatina di installare ad Aprilia l’impianto di trattamento provinciale dei fanghi residui in via del Campo, un impianto che nessun comune vuole. E quindi lo piazzano ad Aprilia, la città meno politicamente protetta.
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Sulla scuola, Aprilia dimenticata
Sui problemi della scuola, poi, sembra proprio che i commissari se ne disinteressino completamente, come del resto fa la Provincia di Latina da sempre, tanto attenta ai problemi delle scuole del capoluogo e di altre città più ‘politicamente’ forti, quanto ignorante (nel senso che ignora) quando si parla di scuole di Aprilia.
Aprilia è l’unica città della provincia pontina che vede crescere la sua popolazione studentesca, ma gli investimenti scolastici vengono dirottati verso Istituti di altre città (con politici più potenti). Così gli studenti di Aprilia restano sempre senza aule, urlano i loro problemi, ma Latina e i commissari sono sordi.
Incuria persino sul ricambio dei dirigenti scolastici, che per legge dovrebbero ruotare ogni 3 anni. Ad Aprilia invece mettono radici. In casi particolari sarebbe possibile anche un secondo mandato (e si arriva a 6 anni), ma è sconsigliato sia dall’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, sia dalla Corte dei Conti.
Scrivono gli esperti in materia:
“Il dirigente scolastico oggi ha un potere assoluto nella scuola che è chiamato a dirigere. Se ci resta a lungo può finire per considerare l’istituto come un feudo personale. E questo non può che fare danni, prima di tutto nella didattica“.
Ad Aprilia siamo arrivati anche a 9 anni! Provveditorato, Provincia e Commissari ciechi, sordi e muti, anche alle richieste degli stessi dirigenti scolastici.
La macchina amministrativa scricchiola, la città scivola verso un forte degrado
Non è chiaro il meccanismo per cui quando una città viene commissariata, questa tenda a un degrado generale. Certo il commissario guarda prima di tutto ai conti e non ai risultati in termini pratici per la città.
Sembra proprio che senza un sindaco eletto, tutta la macchina amministrativa tenda a ‘rilassarsi’.
Qui torna il discorso dei politici eletti.
Quei consiglieri, assessori e sindaco che girano tutti i giorni per i vari uffici a rompere le scatole ai dipendenti comunali per saper se quel determinato progetto è pronto o sta per partire, se quella pratica è stata lavorata. Lo fanno per ‘clientelismo’ o lo fanno perché vogliono davvero il bene della città, il risultato è che lo fanno.
Cioè fungono da controllori e stimolatori della macchina amministrativa, perché poi i cittadini strigliano loro se le cose non vanno.
Il cittadino che andava prima a protestare in Comune, trovava spesso un referente politico a cui rivolgersi. E vuoi per vera coscienza, vuoi per convenienza elettorale, il politico si muoveva e in qualche modo l’elemento di degrado veniva affrontato.
Consiglieri ed assessori sono il lubrificante degli ingranaggi burocratici.
Il Commissario invece guarda i conti, non il risultato in termini pratici per la città. Addirittura spesso è meglio non farle le cose. I conti così non soffrono. Ma la macchina amministrativa si arrugginisce e la città va in malora.
Il San Michele non apriliano
Ne è un esempio la festa del patrono di Aprilia San Michele, per la città l’evento più importante dell’anno dal punto di vista religioso, economico, sociale, comunitario.
Nessun sindaco si è mai permesso di snobbare l’organizzazione dei festeggiamenti di San Michele. Quest’anno certamente qualcosa è andato storto.
Posto che i responsabili della Pro Loco non siano improvvisamente impazziti, si può ipotizzare che la festa sia stata un mezzo flop per l’impronta che ha voluto dare il commissario?
Non sappiamo che cosa Presidente della Pro Loco e commissario si siano detti, ma certamente la mancanza di un cantante big sul palco può essere opera soltanto di una persona che ha pensato solo a guardare i conti, più che la riuscita della festa. E l’immagine simbolo del San Michele, la piazza gremita all’inverosimile, quest’anno è saltata.
Se ci aggiungiamo inoltre che Aprilia ha in pratica ‘perso’ i finanziamenti regionali per la festa (qui torna il discorso della macchina amministrativa arrugginita), non si può non immaginare i dialoghi tra presidente Pro Loco (apriliano) che propone famosi nomi e Commissario (non apriliano) che boccia costosi nomi.
Il risultato è che l’ospite clou sul palco ha fatto una ‘figuraccia’ e in Piazza Roma le serate della festa si poteva scorrazzare tranquillamente fino a sotto il palco, anche spingendo una carrozzina doppia con 2 gemelli. Cosa impensabile nelle precedenti edizioni.
Male strade e marciapiedi
Le strade di Aprilia si degradano ciclicamente, con periodi dove lo stato generale è un po’ più sostenibile ed altri in cui sembra Kabul dopo i bombardamenti. Con l’arrivo dei commissari (sarà una coincidenza) la situazione sta degradando velocemente.
I cespugli su alcune strade del centro hanno raggiunto ormai livelli da foresta, al punto che sul web si scherza dicendo che le vie d’Aprilia sono diventate come quelle delle città più lussuose, perché dotate nientedimeno che di siepi.
Lo scarso peso politico di Aprilia
Non che prima dell’arrivo dei commissari le cose fossero tutte rose e fiori, ma la situazione generale era la solita, “all’italiana”, ci si arrangiava, cercando di reperire risorse qua e là per intervenire nelle criticità.
Insomma si galleggiava, come sempre. Ora sembra invece che la città abbia preso una brutta china, con i problemi che aumentano e le soluzioni che non arrivano: non si riesce più a galleggiare.
Ripeto, il problema non è l’incapacità dei commissari, ma il fatto che questi abbiamo un mandato operativo specifico, che non è quello di cui Aprilia ha bisogno in questo momento.
L’unica cosa che potrebbe salvarci è l’intervento di politici di livello regionale e nazionale che si occupino di Aprilia. Ma qui questi politici solitamente si vedono solo sotto le elezioni, pronti a chiedere voti e promettere cose che da decenni e decenni non sono mai state realizzate.
E c’è la possibilità che i commissari debbano rimanere anche per un paio d’anni, secondo cosa deciderà il Ministero dell’Interno sul grado di “mafiosità” che il palazzo di piazza Roma aveva raggiunto.
Va benissimo combattere mafia e sistemi mafiosi, ma 2 anni di commissariamento Aprilia non se li può permettere: altro che galleggiamento, la città qui rischia di affondare.
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