Nessuna sanzione da 20.000 euro da pagare al Comune di Aprilia. Una famiglia ha vinto il ricorso al tar e si è vista annullare una maxi sanzione per abusivismo edilizio: una situazione paradossale, che vedeva la famiglia chiamata a rispondere di un abuso edilizio su un terreno di loro proprietà che nel frattempo era stato venduto.
Si tratta di un terreno agricolo di mq. 1480 in una traversa di via Genio Civile, dove nel 2012 è stato realizzato abusivamente un manufatto di 15,50 metri per 10 e un’altezza di 3 metri. A fine 2013 il Comune di Aprilia emise una ordinanza di demolizione rivolta agli storici proprietari: peccato che nel febbraio 2012 quella famiglia aveva promesso in vendita il terreno al legale rappresentante di una società, “concedendogli contestualmente il possesso e il godimento dello stesso”; “successivamente -si legge nella sentenza – venuti a conoscenza che, a loro insaputa, sul terreno era stata realizzata una costruzione, hanno presentato esposto in data 14 dicembre 2012 alla Polizia Municipale; ciò nonostante, l’Amministrazione ha ritenuto di notificare anche a loro l’ordinanza di demolizione”.
Secondo il Tar i ricorrenti, pur essendo i proprietari del terreno ove è stato edificato abusivamente il manufatto, hanno prodotto elementi di prova “idonei a dimostrare la loro estraneità alla vicenda”. Più che la copia del contratto preliminare di compravendita con immediato trasferimento del possesso, a salvarli è stato l’esposto presentato a dicembre 2012 alla Procura della Repubblica e alla Polizia Municipale di Aprilia con il quale i ricorrenti hanno denunciato che sul terreno è stata realizzata una costruzione ad uso abitativo”. L’ordinanza di demolizione e la sanzione andava mandata “non all’«autore», ma al «responsabile» dell’abuso”. Addio multa.
Si tratta di un terreno agricolo di mq. 1480 in una traversa di via Genio Civile, dove nel 2012 è stato realizzato abusivamente un manufatto di 15,50 metri per 10 e un’altezza di 3 metri. A fine 2013 il Comune di Aprilia emise una ordinanza di demolizione rivolta agli storici proprietari: peccato che nel febbraio 2012 quella famiglia aveva promesso in vendita il terreno al legale rappresentante di una società, “concedendogli contestualmente il possesso e il godimento dello stesso”; “successivamente -si legge nella sentenza – venuti a conoscenza che, a loro insaputa, sul terreno era stata realizzata una costruzione, hanno presentato esposto in data 14 dicembre 2012 alla Polizia Municipale; ciò nonostante, l’Amministrazione ha ritenuto di notificare anche a loro l’ordinanza di demolizione”.
Secondo il Tar i ricorrenti, pur essendo i proprietari del terreno ove è stato edificato abusivamente il manufatto, hanno prodotto elementi di prova “idonei a dimostrare la loro estraneità alla vicenda”. Più che la copia del contratto preliminare di compravendita con immediato trasferimento del possesso, a salvarli è stato l’esposto presentato a dicembre 2012 alla Procura della Repubblica e alla Polizia Municipale di Aprilia con il quale i ricorrenti hanno denunciato che sul terreno è stata realizzata una costruzione ad uso abitativo”. L’ordinanza di demolizione e la sanzione andava mandata “non all’«autore», ma al «responsabile» dell’abuso”. Addio multa.
07/04/2016