L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo predisposto dal Comando Provinciale di Roma a contrasto del fenomeno della contraffazione.
Roma si prepara all’invasione di souvenir e oggettistica a tema Giubileo, ma attenzione alle contraffazioni
Il Giubileo a Roma deve ancora iniziare, ma la città già si prepara ad essere invasa da merchandising, oggettistica e souvenir a tema di ogni genere.
Molta di questa merce però risulta essere contraffatta ed importata in violazione delle norme comunitarie sulla sicurezza dei prodotti. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza nel corso di un apposito piano di controlli messo in campo nella Capitale presso rivendite di souvenir e di oggettistica sacra ubicate nel centro storico.
I finanzieri hanno individuato in questi negozi pendagli, rosari, bracciali, medagliette, bandierine, portamonete e oggettistica varia recanti abusivamente loghi registrati dalla Santa Sede raffiguranti la “Tiara papale” e il simbolo del “Giubileo 2025-Pellegrini di speranza”. Più di 100.000 articoli sono stati posti sotto sequestro.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle del 2° e del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma hanno permesso di risalire all’importatore della merce. Oltre che dell’uso abusivo dei loghi registrati del Giubileo, l’importatore è considerato responsabile anche della violazione della normativa europea in materia di sicurezza dei prodotti, considerata la potenziale nocività dei metalli utilizzati per la realizzazione degli oggetti.
Le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione e vendita nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e di immissione in commercio di prodotti contenenti sostanze vietate dalla normativa comunitaria sono quattro persone di etnia cinese. A queste persone sono riconducibili le rivendite dove sono stati rinvenuti gli articoli.
Si può a ragione dire che se per finire le opere legalmente autorizzate a Roma si arranca, il settore dell’illegalità è più che pronto per l’arrivo di turisti e pellegrini del Giubileo.
Il logo ufficiale del Giubileo
Il logo ufficiale del Giubileo raffigura quattro figure stilizzate di quattro colori: rosso, arancio, verde e blu. La scelta dei colori non è casuale.
- Il rosso simboleggia l’amore, la passione e il dono di sé, il sacrificio di Cristo e il Suo amore sconfinato per l’umanità, ma anche il fuoco dello Spirito Santo e la Sua forza che anima i cristiani.
- L’arancio esprime la gioia, la vitalità e l’entusiasmo, la luce che illumina il cammino di fede.
- Il verde è universalmente riconosciuto come colore della speranza, della crescita e della rinascita.
- Il blu simboleggia la fede, la pace e la tranquillità, richiama il cielo e la spiritualità e invita alla contemplazione e alla preghiera.
Le quattro figure stilizzate rappresentano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli.
L’apri-fila è aggrappato alla croce segno della speranza e della fede da non abbandonare mai. La parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora, che si impone sul moto ondoso, rappresentante le difficoltà della vita, che non procede sempre per acque tranquille. L’ancora è dunque metafora della speranza.
L’ancora di speranza, infatti, è il nome che in gergo marinaresco viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste.
L’immagine mostra quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario. La Croce inoltre si curva infatti verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola.
Al di sotto, con il colore verde, è riportato, in varie lingue, il Motto del Giubileo 2025, Peregrinantes in Spem, Pellegrini di Speranza.
Il concorso per la scelta del logo del Giubileo e l’uso esclusivo del marchio
Il logo è stato scelto attraverso un Concorso Internazionale a cui hanno preso parte 294 partecipanti da 48 paesi diversi. Il concorso era aperto a tutti, non solo a grafici e designer, tanto che sono pervenuti anche disegni fatti a mano dai bambini.
Alla fine i tre progetti arrivati alla selezione finale sono stati sottoposti a Papa Francesco, che ha scelto quello a suo avviso più adeguato.
Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Giacomo Trevisani, un giovane grafico pugliese, che ha spiegato la sua scelta grafica e lo studio dietro la creazione del logo con queste parole:
“Ho immaginato gente di ogni colore muoversi da ogni parte della terra verso un futuro comune, e verso una Croce che è Gesù stesso. Ho immaginato il Papa guidare l’umanità attraverso una Croce che diventa àncora, e noi stringerci a lui, simbolizzando i pellegrini di ogni tempo.”
Il logo risultato vincitore è diventato, come da regolamento del concorso, di piena ed esclusiva proprietà del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il PCPNE è dunque titolare di tutti i diritti esclusivi di utilizzazione economica e sfruttamento del logo, nessuno escluso o eccettuato. Sono compresi i diritti di riproduzione, registrazione, deposito, pubblicazione, senza limiti di spazio e di tempo, con ogni mezzo di riproduzione, anche oggi non noto.
La riproduzione non autorizzata su qualunque tipo di supporto si profila dunque come contraffazione ed uso illecito del logo.
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