La vicenda è nota e riguarda l’esproprio del terreno su cui è nato il parco di via dei Mille e che ha rischiato di mandare in bancarotta le casse del Comune di Aprilia, condannato a pagare 20 milioni di euro.
Alla fine, anche grazie al lavoro di mediazione svolto dall’allora sindaco Lanfranco Principi con la società creditrice, il Comune di Aprilia aveva chiuso a marzo un accordo da 9 milioni di euro.
Somma che il Comune inizierà a pagare da gennaio, con rate semestrali per i prossimi vent’anni.
La storia dell’esproprio ad Aprilia
Questa vicenda ha origini nel 1985, quando la Costruzioni Civili Aprilia portò davanti al Tribunale di Latina una causa contro il Comune di Aprilia.
La società affermava di essere proprietaria di un’area di terreno in via dei Mille occupata nel 1979 dal Comune, trasformata irreversibilmente in un parco pubblico oggi intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il parco era stato creato senza un decreto di esproprio valido, perché successivamente annullato dal Tar del Lazio. La società richiedeva quindi il risarcimento dei danni subiti.
Il Comune di Aprilia oppose resistenza, sostenendo inizialmente la mancanza di giurisdizione del giudice ordinario.
Nel 2002, il Tribunale di Latina, constatata l’illegittimità dell’occupazione e la destinazione edilizia dell’area. Il Tribunale accolse la richiesta dei privati, condannando il Comune al pagamento di 1.371.855 euro, oltre rivalutazione e interessi.
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Dalla causa al mutuo
Il Comune di Aprilia fece appello, ma nel 2008 i giudici confermarono l’inammissibilità del ricorso contro la Costruzioni Immobiliari Nuova Aprilia, costituitasi insieme alla Costruzioni Civili Aprilia.
In quel momento il Comune avrebbe dovuto pagare 15 milioni di euro alle 2 società, più circa di 5 milioni di euro di interessi oltre alle spese legali.
Dopo un primo ricorso accolto dalla Cassazione nel 2015, la Corte di Appello di Roma nel 2018 accettò l’appello principale del Comune di Aprilia, ma anche quello incidentale della Costruzioni Civili Aprilia, condannando l’ente al pagamento di 9.286.482 euro, oltre accessori e spese legali, portando la cifra vicino ai 20 milioni di euro.
Il Comune di Aprilia tentò nuovamente di ricorrere in Cassazione, ma senza successo.
Poi la mediazione e l’accordo. Ora il mutuo per pagare.