La domanda è stata fatta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La risposta fornita ha lasciato interdetto colui che aveva avanzato la richiesta, l’attivista del Movimento 5 stelle di Aprilia Andrea Ragusa.
I due autovelox del tipo Velocar Red&Speed EVO-R sono posizionati ad una distanza di circa un chilometro l’uno dall’altro, uno al Km 18+900, direzione Aprilia, e l’altro al km 17+900, direzione Lanuvio.
Gli autovelox sono installati su corsie opposte in un tratto di strada dove apparentemente non ricade nessun centro abitato (i cartelli di inizio dei centri abitati “Bellavista” e “Mantovano” risultano essere posizionati esternamente all’area controllata dagli autovelox), ma dove il limite di velocità è comunque di 50 km/h.
L’omologazione necessaria
Gli autovelox per poter accertare violazioni al Codice della strada, utilizzate poi dalla Polizia locale per emettere contravvenzioni valide, devono essere autorizzati dal Prefetto competente per territorio, possedere un certificato di taratura in corso di validità (va rinnovato ogni anno), la loro funzionalità deve essere verificata dai pubblici ufficiali che lo utilizzano (almeno una volta all’anno). Devono inoltre essere approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e omologati dal Ministero delle imprese e del made in Italy.
Quei due autovelox, posizionati dal Comune di Lanuvio, posseggono tutte le citate caratteristiche previste dalla legge?
Il Decreto prefettizio di autorizzazione all’installazione di quei due autovelox, il n. 50805 del 9/3/2011, per l’individuazione dei punti critici per la circolazione in cui maggiore è la sinistrosità, si è basato su dati riferiti al biennio precedente quindi, 2009-2010.
La valutazione della documentazione relativa alla sinistrosità da allora a oggi, sono passati 15 anni, potrebbe indicare un tale calo del numero degli incidenti in quel tratto di strada, da poterlo addirittura escludere dall’elenco di quelli in cui è consentito l’uso di tali sistemi.
La sorprendente risposta dei ministeri
Spiega Ragusa:
«Ho chiesto alla Prefettura di Roma copia della documentazione valutata per l’emissione del citato Decreto, ma la risposta è stata: “nonostante le ripetute ricerche effettuate, negli archivi di questa Prefettura, detta documentazione non è risultata finora reperibile”»
Gli apparecchi in questione dispongono sì dell’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma non sarebbero mai stati sottoposti ad omologazione.
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«Quest’ultimo documento – continua Ragusa – non sono mai riuscito ad averlo dalla Polizia locale di Lanuvio e allora ho presentato una istanza di accesso agli atti al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che mi ha risposto:
“Questa Amministrazione non è competente in materia di omologazione del dispositivo indicato nella domanda e, quindi, non detiene alcun dato o documento richiesto dallo stesso istante”».
«Successivamente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto che il certificato di omologazione di che trattasi non è “venuto ad esistenza” cioè, non esiste».
Manca una procedura fondamentale
Dichiara ancora Ragusa:
«Insomma, quegli autovelox non sarebbero stati sottoposti alla procedura di omologazione che secondo la Corte Suprema di Cassazione (Ordinanza n. 10505 del 14/4/2024) è la procedura finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento e ne costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso».
«In definitiva, se le multe, che non sono già state pagate (il pagamento della multa è l’accettazione della stessa e ne preclude l’impugnazione), venissero impugnate, potrebbero essere annullate; ma questo non vuol dire che non vadano rispettati i limiti di velocità in quel tratto».
Il Comune di Lanuvio è a conoscenza di questa mancanza di omologazione. Comune e Polizia locale ritengono che l’impianto sia comunque regolare e pertanto le multe emesse sono regolari.
50 Km/h è il limite giusto per l’autovelox di via Nettunense?
La popolazione non contesta tanto la presenza di quei due impianti, quanto il fatto che il limite sia stato messo a 50 Km/h.
È un limite usato per i centri cittadini, non per i tratti extracittadini, come è quello in cui sono installati.
Il tratto tra i due impianti è compreso tra gli abitati di Mantovano e Bellavista, entrambe frazioni di Lanuvio. Ma è esterno a tali nuclei.
Nel tratto tra i due impianti vi sono alcuni accessi ad edifici privati e uno unico che serve una zona artigianale (accesso davanti le Cantine Silvestri).
A cadere sotto l’occhio implacabile dell’autovelox non sono solo ignari romani che vanno verso il mare. Multati, anche più di una volta, sono anche i residenti stessi di quella zona.
Infatti il limite è oggettivamente tanto basso che basta un attimo di distrazione per superarlo e prendersi una multa. Basta un 56 Km/h e si viene multati.
È importante sapere sull’autovelox della Nettunense
Senza entrare in discussioni su omologazione e regolarità è comunque importante chiarire agli automobilisti alcuni punti:
- la rilevazione della velocità avviene solo dopo che è stata superata la telecamera, non prima. Questa è installata sul palo indicato dall’apposito segnale di postazione autovelox riportante un casco da vigile urbano stilizzato;
- ogni impianto rileva la velocità soltanto dei veicoli che transitano sulla sua corsia. Per intenderci: l’impianto presso lo svincolo di via Vallelata rileva le auto che viaggiano in direzione Campoleone, mentre l’impianto all’altezza del dancing Satiricon rileva gli automezzi che viaggiano in direzione Aprilia;
- l’impianto, per volere dell’amministrazione di Lanuvio, non è sempre acceso. Le rilevazioni vengono fatte secondo un calendario stabilito dalla Polizia locale lanuvina, che però non è dato di conoscere;
- per legge la tolleranza massima è di 5 Km/h, per cui si è multati solo dai 56 Km/h in sù. Bisogna tenere presente comunque che i contachilometri installati sulle auto non sono precisissimi. È consigliabile viaggiare con qualche chilometro in meno di velocità, per essere sicuri.