Con il trasferimento da uno spazio di 4mila metri quadri ad uno di 300 metri quadri molti documenti rischiano di di non trovare più collocazione, come si legge nell’interrogazione:
«In tempi brevi, è previsto il trasferimento dell’Archivio di Stato di Latina, che nella sua attuale sede di via dei Piceni occupa spazi di circa 4 mila metri quadri, in un appartamento di circa 300 metri quadri, e che quindi non garantisce la disponibilità di spazi sufficienti a conservare anche quella parte di documentazione più frequentemente consultata»..
«Il trasferimento dell’Archivio di Stato a giudizio dell’interrogante si tradurrebbe in una operazione imprudente e lesiva per un istituto culturale di livello provinciale, e contraria alle norme del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio cui il Ministero della Cultura dovrebbe rigorosamente attenersi».
Il deputato Pd chiede «se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra citati e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di garantire un’alternativa funzionale e praticabile».
I compiti degli Archivi di Stato
«Gli Archivi di Stato, organi periferici del Ministero della Cultura, hanno sede in ogni capoluogo di provincia e svolgono i seguenti compiti:
conservare a seguito di versamento (consegna obbligatoria all’Archivio di Stato) gli archivi prodotti dagli organi e dagli uffici degli Stati preunitari, la documentazione relativa agli affari esauriti da oltre trent’anni prodotta dagli organi giudiziari e amministrativi dello Stato, gli archivi dei notai che cessarono l’esercizio professionale anteriormente all’ultimo centennio, gli archivi degli uffici statali soppressi e degli enti pubblici estinti».
Tra gli altri compiti c’è quello di “rendere consultabili gli archivi custoditi”, “valorizzare le fonti storiche custodite”, “vigilare sulla tenuta e conservazione degli archivi degli organi e uffici statali da versare agli Archivi di Stato”.
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Cosa si conserva nell’Archivio di Stato di Latina
L’Archivio di Stato di Latina “conserva circa dieci chilometri di documentazione“, precisa ancora l’onorevole Orfini nell’interrogazione.
«Tra la documentazione custodita dal medesimo Archivio si annoverano archivi – quali l’Opera Nazionale Combattenti, il Consorzio di bonifica di Latina e il Consorzio della bonificazione pontina – che costituiscono fonti di interesse primario per la storia originalissima della provincia di Latina».
Ci sono anche tutti i documenti, i progetti, gli atti delle «città nuove» di Littoria, Sabaudia, Pontinia e Aprilia.
L’Archivio di Stato di Latina
L’Archivio di Stato di Latina, istituito come Sezione di Archivio di Stato con d.m. 12 giugno 1956, ha iniziato la sua attività nel 1958. Divenne Archivio di Stato in seguito al d.p.r. 30 sett. 1963, n. 1409.
La circoscrizione della provincia di Latina è sorta nel 1934 dopo la fondazione della città di Littoria avvenuta nel 1932. Comprende territori già della provincia di Roma e della provincia di Frosinone, che appartenevano allo Stato Pontificio, e zone delle province di Caserta e Napoli, che appartenevano al regno delle Due Sicilie.
Attualmente l’Istituto custodisce un patrimonio documentario di 108 fondi archivistici per una lunghezza di circa 13.000 ml.
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