Con una ordinanza la commissione straordinaria di Nettuno ha dettato le regole ai proprietari di aree e spazi “abbandonati o per i quali i proprietari tralasciano i necessari interventi di manutenzione e pulizia, con la conseguente crescita incontrollata di erba incolta, siepi, rami e arbusti che si protendono anche oltre il ciglio stradale”.
Nettuno e i rischi con l’incuria
Una situazione che, oltre a pregiudicare il decoro della città, “può favorire la proliferazione di topi, rettili e zanzare”, “può nascondere o rendere poco visibile la segnaletica stradale, la pubblica illuminazione o restringere la careggiata”, può “costituire ricettacolo di sporcizia e rifiuti” e può ostruire tombini e caditoie stradali”.
È quindi “indispensabile adottare gli opportuni provvedimenti finalizzati a prevenire potenziali situazioni di pericolo o di danno alla salute pubblica, oltre che di pregiudizio all’immagine e al decoro cittadino”.
I divieti e gli obblighi per non avere la multa
L’ordinanza si rivolge a tutti i proprietari di aree private, a porre in essere i necessari interventi di pulizia di prati, giardini, verde privato, fossi, cunette, scoline interpoderali e stradali, con particolare riguardo a quelli posti in prossimità di abitazioni.
L’ordinanza coinvolge anche i proprietari di aree industriali abbandonate o dismesse, terreni incolti o coltivati, cantieri edili.
Devono provvedere al “taglio della vegetazione incolta e, in particolare, di provvedere allo sfalcio delle erbe infestanti, alla loro rimozione e diserbo, mantenendo un’altezza del manto erboso non superiore ai 20 cm”,
“taglio degli arbusti e delle sterpaglie cresciute anche impropriamente nei terreni incolti, in prossimità di strade comunali e vicinali o prospicienti spazi e aree pubbliche; taglio delle siepi, dei rami delle alberature e delle piante che si protendono su suolo pubblico, con conseguente rimozione e smaltimento dello sfalcio e dei residui vegetali”.
Vietato inoltre “lasciare in deposito o accatastati sui terreni, materiali di qualsiasi natura, che possano immettere sul terreno sostanze nocive o comunque estranee alla natura del terreno stesso e tali che possano diffondersi in superficie od infiltrarsi nel sottosuolo provocando inquinamento momentaneo o duraturo e divenire fonte di un rischio ambientale”. I trasgressori rischiano multe fino a mille euro.
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