Con una delibera firmata dal Commissario prefettizio è stato stabilito di affidare ad una società pugliese, al costo di quasi 100mila euro, uno studio per riprogettare il servizio di raccolta dell’immondizia.
È stata anche messa in dubbio la conferma dell’affidamento del servizio all’attuale operatore.
Il Caffè ha riportato tutto ciò in un articolo pubblicato venerdì 18 ottobre 2024.
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AET risponde al Comune di Anzio
La società AET, che ha sede in Ciampino, ha inviato a Il Caffè una richiesta di pubblicare uno scritto, a firma dell’Amministratore Unico Dott. Gregorio Narda, per rettificare quanto asserito dall’Ente portodanzese.
Scritto che riportiamo integralmente:
“Relativamente all’articolo del 18.10.2024 pubblicato sul quotidiano Il Caffè Anzio-Nettuno e a quanto espresso dal Dirigente pro tempore dell’Area Tecnica del Comune di Anzio, AET S.p.A. ritiene doveroso sottolineare quanto segue a tutela della propria immagine e della propria reputazione professionale.
AET S.p.A. è un’azienda a totale capitale pubblico che ad oggi svolge la propria attività in 15 Comuni per una popolazione complessivamente servita di circa 207.407 abitanti che è stata scelta dal Comune di Anzio in ragione dei risultati raggiunti dalla ns. azienda in tutti i Comuni ove ha prestato e/o presta il servizio, che hanno raggiunto livelli di qualità del servizio estremamente importanti unitamente a livelli di percentuale di raccolta differenziata tra i più alti della regione e in linea con le Amministrazioni più virtuose del nord-est d’Italia.
Ciò è avvenuto anche nel Comune di Anzio ove, in meno di un anno – dal novembre 2021 al novembre 2022 – AET ha incrementato il valore della raccolta di oltre 10 punti percentuali, riducendo in modo significativo le segnalazioni per mancati e/o ritardati servizi.
Purtroppo, questo percorso virtuoso non ha visto la giusta continuità da parte dell’Amministrazione Comunale – anche a seguito degli avvicendamenti verificatisi nella struttura dirigenziale dell’Ente – che non ha saputo e/o voluto supportare l’Azienda nel percorso intrapreso, nonostante l’assoluto spirito di collaborazione cui AET ha improntato la propria attività.
Non può essere sottaciuta l’assoluta e conclamata inerzia dell’Ente rispetto:
- all’adozione di un adeguato Regolamento in materia di gestione dei rifiuti;
- all’adozione di adeguate e necessarie revisioni in ordine al Regolamento dei Centri di Raccolta;
- all’esecuzione delle necessarie attività per l’adeguamento infrastrutturale ed autorizzativo dei Centri di Raccolta Comunale;
- alle numerose (circa 178) segnalazioni effettuate da AET che richiedevano interventi correttivi da parte dell’Area Tecnica Comunale.
Per contro la Direzione Tecnica dell’Ente è stata molto solerte nell’applicazione di penali contrattuali di importo elevatissimo ma adottate in modo totalmente illegittimo e in assoluta assenza di presupposti di fatto e di diritto ed in spregio delle più elementari garanzie di contraddittorio con il soggetto gestore che, per questo motivo, si è vista costretta a preannunciare il ricorso ai necessari rimedi giurisdizionali.
Rimedi giurisdizionali che AET si è vista costretta ad azionare anche a fronte del mancato riconoscimento del corrispettivo contrattuale a suo tempo convenuto.
In questo contesto, la Direzione Tecnica dell’Ente ha manifestato la volontà di modificare le modalità di svolgimento del servizio dimenticando che le stesse sono già convenute tra le parti con il vigente Contratto – a suo tempo stipulato con la piena condivisione dell’Ente – e che, dunque, qualsiasi modifica presuppone la piena condivisione di entrambe le parti del contratto e non può evidentemente essere unilateralmente assunta.
Spiace invece constatare che la Direzione Tecnica del Comune – piuttosto che collaborare con l’Azienda per implementare i risultati già raggiunti – abbia invece inteso adottare una condotta improntata allo scontro ed al discredito della reputazione professionale della stessa.
Risulta evidente che l’Azienda non potrà che tutelare le proprie ragioni ed i propri interessi nelle più opportune sedi, rappresentando, nei giusti contesti, le effettive responsabilità”.