Nel punto in cui via Carroceto attraversa il Fosso della Ficoccia l’acqua è diventata talmente alta da creare persino un problema alle automobili, che hanno avuto difficoltà ad attraversare il ponticello.
I tombini delle fogne invece di smaltire l’acqua la portavano in superficie. Sono infatti esondati, spinti dalla forza delle acque del canale della Ficoccia rigonfio.
Guadare il lago per andare a scuola
In quel punto ogni mattina passano migliaia di studenti. Stamattina, viste le difficoltà si è creato praticamente un ‘tappo’. Centinaia e centinaia di studenti accalcati nel tentativo di trovare un percorso dove potersi bagnare il meno possibile.
Molti hanno approfittato della presenza dei divisori della pista ciclabile, usando quei ‘mattoncini’ gialli e neri come fossero le passerelle che si mettono a Venezia, quando l’acqua alta invade Piazza San Marco. Passando poi anche per le isole spartitraffico.
Chi è riuscito a passare, comunque, non ha potuto fare a meno di inzupparsi completamente fino a sopra le caviglie. E così inzuppato dovrà restare per tutta la mattina a scuola.
Per il liceo Meucci si è saputo che possono essere portati a scuola vestiti e scarpe di ricambio per i ragazzi che ne hanno bisogno.
Studenti in ritardo non ammessi a scuola
Gli studenti arrivati in ritardo al liceo Meucci di Aprilia sono stati giustificati dalla scuola.
Ad alcuni studenti, però, giunti dopo le ore 9, non è stato permesso di entrare alla seconda ora e sono costretti a saltare l’intera giornata di scuola.
Questi ragazzi erano arrivati in ritardo a causa del pulmino che li trasportava, che aveva avuto gravi problemi proprio per la caotica situazione.
Insomma, per questi ragazzi oltre al danno, anche la beffa.
Sarebbe proprio il caso di rivedere qualche norma di Istituto che sembra non avere alcuna logica.
Traffico in tilt
Naturalmente il traffico è completamente andato in tilt. Già nelle giornate di sole all’ora di entrata nelle scuole quella zona è completamente congestionata. Quando piove la situazione si complica ulteriormente.
Stamattina sembrava un vero inferno, con le auto ferme anche più di mezz’ora per riuscire ad attraversare un tratto di poche centinaia di metri.
I ragazzi che hanno attraversato il lago sono arrivati a scuola naturalmente completamente bagnati fino alle ginocchia.
Le Istituzioni vergognose
Il problema non arriva come un fulmine a ciel sereno, perché la pericolosità di quel ‘budello’ è nota da tempo.
Migliaia di studenti ogni mattina devono passare in una strettoia di marciapiede larga circa 40 centimetri, all’altezza del ponticello sul Fosso della Ficoccia. L’alternativa è camminare in mezzo alla strada proprio nel momento in cui c’è la massima concentrazione di automobili.
Bastano due gocce, poi, perché il percorso si allaghi completamente, con l’acqua che supera il livello del marciapiede. Se la pioggia, come stamattina, è abbondante si può parlare sicuramente di completo allagamento: i ragazzi sono costretti a guadare il lago.
Già diversi anni fa era stato lanciato l’allarme.
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Da tempo la situazione è stata segnalata al Comune di Aprilia e alla Provincia di Latina. Nessuno ha mai affrontato la situazione, tra scaricabarile e pastoie burocratiche.
Nessuno è escluso da questa vergogna: la Provincia di Latina, in primis, senza escludere le precedenti amministrazioni e sindaci, fino agli attuali Commissari.
E proprio ai Commissari la comunità apriliana si rivolge, ora, per ricordare che il loro mandato non è solo quello di far quadrare i conti, ma anche e soprattutto di rendere la vita degli apriliani dignitosa.
Aprilia, via Carroceto, lavori urgentissimi
C’è bisogno di importanti e urgenti interventi in quella zona.
Con un Fosso della Ficoccia che non è strutturalmente in grado di sopportare le ondate di pioggia che ormai i mutamenti climatici hanno reso non più occasionali.
Con una viabilità bloccata anche dall’incapacità da decenni di aprire una strada (praticamente già pronta) che dalla rotonda faccia sfogare parte del traffico verso via Toscanini.
Con un percorso per i pedoni che deve essere adattato alle esigenze di flussi di migliaia di studenti, che non devono rischiare di farsi male ogni volta che entrano ed escono da scuola.